Eolico in mare, presentata opposizione a concessioni demaniali

Si rafforza la lotta degli ambientalisti contro tre centrali eoliche offshore nel Golfo di Cagliari. Dopo che nei giorni scorsi il Grig, guidato da Stefano Deliperi, aveva parlato di chiaramente di “servitù energetica”, adesso sono stati presentati dallo stesso Grig, alla Direzione Compartimentale Marittima di Cagliari atti di opposizione al rilascio delle concessioni demaniali. Coinvolti anche il Ministero della Transizione Ecologica, la Regione, e i Comuni di Cagliari, Quartu, Maracalagonis, Sinnai, Villasimius, Capoterra, Sarroch, Pula, Domus de Maria, Teulada. Gli aerogeneratori in progetto sono 126, spiegano gli ambientalisti.

“Complessivamente – si legge in una nota del Grig – sono state richieste concessioni demaniali marittime per circa 108 metri quadrati di area demaniale per cavidotti interrati a cui bisogna aggiungere circa 1.135.000 metri quadrati di specchio acqueo nel mare territoriale per cavidotti sottomarini e aerogeneratori con fondazione floating e circa 1.888.264.000 metri quadrati di specchio acqueo oltre il confine del mare territoriale per aerogeneratori con fondazione floating”.

In particolare sotto i riflettori degli ambientalisti, negli atti dell’opposizione ci sono le istanze presentate da Repower Renewable, del gruppo svizzero Repower, relativo al progetto per una centrale eolica offshore al largo di Teulada e le altre due istanze della Nora Ventu, società milanese che riguardano due centrali galleggianti offshore con una novantina di aerogeneratori , denominati ‘Nora 1’ e ‘Nora 2’ per uan capacità complessiva di 1,4 gigawattora a diciotto miglia marine a sud est di Cagliari, tra Villasimius e Nora. ovvero nella zona di Villasimius, e a sei miglia marine a sud di Capo Teulada, all’altezza di Nora

“Si tratta – spiega il Grig – di una delle più rilevanti conseguenze della volontà ormai di fatto conclamata di voler destinare la Sardegna e i mari sardi al ruolo di piattaforma di produzione energetica. In ogni caso, per legge, i progetti di centrali eoliche off shore come quelli di cui si sta parlando dovranno essere assoggettati ai rispettivi e vincolanti procedimenti di valutazione di impatto ambientale con considerazione degli impatti cumulativi”.

Ma secondo gli ecologisti, nessun procedimento di valutazione di impatto ambientale è stato neppure avviato. “Oltre il sensibile impatto ambientale e agli impatti sulle attività turistiche – spiega l’associazione- e sulla navigazione commerciale, assolutamente tuttora non valutati, sarebbe oltremodo assurdo vincolare una così ampia estensione di aree demaniali, di mare territoriale e d’interesse nazionale per così lunghi termini temporali (30 e 40 anni) in assenza di qualsiasi autorizzazione per la realizzazione e la gestione della progettata centrale eolica off shore, in violazione dell’obbligo di congrua motivazione vigente per qualsiasi atto amministrativo”.

Ancora all’attacco: “Questo assalto al mare sotto il profilo energetico è, purtroppo, conseguenza della scarsa e ben poco adeguata pianificazione delle reali esigenze energetiche, della deficitaria promozione del risparmio di energia, della inadeguata diversificazioni delle fonti di produzione, della mancanza di sistemi di accumulo energetico e, soprattutto, di una efficace individuazione delle aree di rilievo naturalistico, ambientale, paesaggistico sottratte a qualsiasi tipologia di produzione di energia”.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share