Per la rassegna Scrittori Lìberos, a Sassari venerdì 13 settembre alle ore 18, presso la Sala conferenze della Camera di Commercio in via Roma, sarà ospite Carlo Borgomeo. Nel suo nuovo libro ‘L’equivoco del Sud‘ edito Laterza, racconta il perché quella del Mezzogiorno sembra ormai una questione irrisolvibile.
Per cercare di fare luce sul perché si sia preteso di applicare al Sud un modello di sviluppo molto lontano dalle sue potenzialità, ad accompagnare l’autore saranno Fabrizio Barca e Marco Vannini in un incontro che, partendo dal libro, toccherà da vicino tutti i nodi cruciali dell’equivoco meridionale. Un percorso lungo sessant’anni, fatto di progetti e iniziative che non sono riusciti a cancellare la netta disparità tra l’Italia meridionale e l’Italia settentrionale.
Carlo Borgomeo è Presidente della Fondazione Con il Sud, nata dall’alleanza tra le Fondazioni di origine bancaria e il Terzo settore, che sostiene progetti di inclusione sociale nel Mezzogiorno. Profondo conoscitore della realtà economica e sociale meridionale, ha gestito per 14 anni gli interventi di promozione di imprenditorialità giovanile (legge 44) e di autoimpiego (prestito d’onore). È stato Amministratore delegato di Sviluppo Italia. Nel 2002 ha costituito una società di consulenza che si occupa di microcredito, di assistenza alla Pubblica Amministrazione, di piccole e medie imprese.
‘L’equivoco del Sud‘. Parlare di Mezzogiorno è diventato perfino noioso: l’impressione è che sia una questione irrisolvibile. Metà degli italiani pensa che al Sud siano stati dati troppi soldi; l’altra metà denuncia l’insufficienza delle risorse e l’incoerenza delle politiche adottate. Al di là di interventi sbagliati, sprechi, incapacità, c’è stato un errore di fondo: condannare il Sud a inseguire il livello di reddito del Nord, a importare modelli estranei alla cultura e alle tradizioni e a sviluppare, di fatto, una dimensione politica di dipendenza. Per spezzare questa logica bisogna introdurre una profonda discontinuità, a partire dalla consapevolezza della natura vera del divario. Il Sud è meno ricco del Nord, ma la distanza più grave è nei diritti di cittadinanza, nella scuola, nei servizi sociali, nella cultura della legalità. È da qui che bisogna ripartire convincendosi che la coesione sociale è una premessa, non un effetto dello sviluppo.