Gli imprenditori di Pechino hanno dato un “sì” di massima. E potrebbe essere la China Environmental Holding a costruire la nuova centrale elettrica a carbone, a Fiumesanto, insieme alla Nord Sardegna Energia srl. Questa la novità dell’incontro odierno, a Villa Devoto, col presidente Ugo Cappellacci. Al tavolo,, oltre la Regione, c’erano i rappresentanti delle due società, più quelli arrivati dai Comuni di Porto Torres e Sassari.
Quando arriverà la risposta definitiva, non è dato saperlo. Ma i cinesi si sono mostrati interessati all’investimento nel Nord Sardegna, visto che si tratterebbe di costruire una centrale innovativa, a basso impatto ambientale. A questo punto il progetto di Pechino potrebbe sostituire la realizzazione del quinto gruppo nell’impianto E.On, per il quale la multinazionale tedesca ha preso tempo, senza garantire peraltro alcuna politica verde.
Di certo, Cappellacci ha chiesto ai cinesi di rispettare una tabella di marcia serrata. Quindi: entro il 30 settembre dovranno presentare un primo studio di fattibilità che finirà sui tavoli dell’assessorato all’Industria, guidato da Antonello Liori. Nel documento andranno messi nero su bianco soprattutto le ricadute per le imprese e per l’occupazione. Dopo chi verrà costituito un gruppo di lavoro per studiare le procedure amministrative necessarie a dare l’eventuale via libera alla centrale cinese.
«L’accordo con la holding cinese, che ha confermato la sua disponibilità a investire nell’Isola, è un passo avanti significativo per il territorio e per l’intera Sardegna – dice Cappellacci -. Questo perché consente un adeguato e rapido ricambio del parco di generazione, favorendo l’impiego delle tecnologie di ultima generazione che abbattono drasticamente l’impatto ambientale. Non consentiremo più il prolungato esercizio di impianti con gruppi a olio combustibile che, oggi, sono destinati a produrre solo inquinamento».