Il procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, ha presentato questa mattina una denuncia al tribunale civile in cui sollecita l’ispezione dell’amministrazione della società Meridiana Fly, nell’ambito di un’indagine per ora strettamente amministrativa che riguarda il settore “Aviation” della controllata dalla holding Meridiana Spa che fa capo al fondo Akfed del principe Karim Aga Khan. La richiesta è una delle misure previste dall’articolo 2409 del Codice civile, nel caso in cui vi sia il “sospetto che gli amministratori, in violazione dei propri doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possano arrecare danno alla società o a una o più società controllate”..
“Depauperamento del patrimonio societario” ai danni dei soci
Meridiana è stata quotata in Borsa fino al 2013. Alcuni tra i suoi azionisti sono anche lavoratori della compagnia, nonostante molte quote siano state acquisite dall’azionista di maggioranza della società all’atto del “delisting”, cioè della procedura di uscita di Meridiana Spa dal listino di Borsa: gli stessi azionisti, con quote poco rilevanti va detto, sarebbero coinvolti nelle procedure di esubero che investono 1.634 dipendenti. Secondo il procuratore della Repubblica, Domenico Fiordalisi, che contemporaneamente sta conducendo un’inchiesta penale per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in comunicazioni sociali, la società avrebbe posto in essere un depauperamento del patrimonio societario a danno dei soci e dei creditori per favorire Air Italy, compagnia acquisita nonostante Meridiana Fly avesse dichiarato lo stato di crisi all’Inps e al ministero del Lavoro. Sara’ ora il tribunale civile di Tempio, sentite le parti, a decidere nel merito della richiesta avanzata da Fiordalisi. Se l’ispezione venisse ordinata, le spese sarebbero a carico della società.
L’inchiesta parallela sul fronte penale
L’inchiesta della Procura della Repubblica di Tempio Pausania si abbatte come un ciclone su Meridiana e sul tavolo delle trattative tra Governo, azienda e sindacati. Il procuratore della Repubblica di Tempio Pausania, Domenico Fiordalisi, ha aperto da tempo un fascicolo dopo l’esposto con una denuncia per truffa ai danni dello Stato contro Meridiana. L’atto giudiziario era stato verbalizzato negli uffici della Guardia di Finanza di Olbia e fa riferimento a un corposo fascicolo fornito alle Fiamme Gialle che conterrebbe le prove del reato contestato. Secondo indiscrezioni la Procura della Repubblica di Tempio Pausania, competente territorialmente, avrebbe già acquisito testimonianze e importanti documenti sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte della compagnia.
Ma l’inchiesta ha avuto una accelerazione negli ultimi giorni. Negli ultimi giorni si sono svolte riunioni operativa tra Fiordalisi e i finanzieri del Gico per discutere di aspetti dell’inchiesta ancora coperti dal più stretto riserbo oltre che dal segreto istruttorio. E’ certo che l’inchiesta piomba in piena trattativa e diventerà una variabile importante, e rischiosa, al tavolo interministeriale che dal 9 dicembre a Roma che dovrà decidere del futuro di 1634 lavoratori Meridiana.
L’ultimo filone dell’inchiesta
Al centro dell’ultimo filone dell’inchiesta, quello più strettamente amministrativo, condotto dalla Procura di Tempio Pausania, c’è ancora una volta la controllata Air Italy. La compagnia gemella sulla cui acquisizione da parte di Meridiana, nel 2008, il procuratore della Repubblica, Domenico Fiordalisi, vuole vedere chiaro. L’acquisizione di Air Italy, il presunto travaso di attività da parte di Meridiana, una compagnia aerea che usufruisce dello stato di crisi e di ammortizzatori sociali dal 2011, costituisce un danno patrimoniale per gli stessi soci, alcuni dei quali sono dipendenti che avevano sottoscritto azioni della società quando Meridiana era stata quotata nel 2010? Ricordiamo che le azioni ordinarie di Meridiana Fly non sono più negoziate in Borsa dal 30 maggio del 2013. L’Aga Khan aveva deciso di lasciare Piazza Affari dopo tre anni di perdite ingenti. Nell’ultimo periodo infatti le azioni avevano registrato un crollo vertiginoso, arrivando a valere 0,60 euro ciascuna. Niente in confronto agli oltre 7 euro cui erano valutate nel 2010. La società di Olbia, unica compagnia in Italia ad essere quotata in Borsa, aveva preso parte alle contrattazioni di Piazza Affari a partire dal primo marzo del 2010.
L’azienda pronta a collaborare con la Procura
Meridiana Fly è pronta a collaborare con la magistratura. Lo precisa l’azienda in merito alla richiesta della Procura. “Come sempre siamo a disposizione delle autorità – fanno sapere i vertici da Olbia – per fornire ogni informazione in ordine ai rapporti tra Meridiana fly e Air Italy, come già effettuato con il ministero del Lavoro e il Tribunale di Tempio sezione Lavoro, sempre vedendo riconosciuta la correttezza del proprio operato”.
Giandomenico Mele