Dopo lo smacco di Ferrara per il Cagliari con la Spal, con il Modena vittoria doveva essere e vittoria (1-0) è stata. Striminzita nel risultato e sofferta nella battaglia in campo, mentre sarebbe dovuto essere tutto più semplice stando ai valori in campo e alla netta supremazia tecnica della squadra di Liverani. Partite come quella di ieri con i canarini modenesi, non possono e non devono arrivare alle fasi finali con un solo gol di vantaggio messo in saccoccia. Vanno chiuse prima e messe in cassaforte per tempo, c’è sempre il rischio che nella concitazione finale ci scappi l’erroraccio in difesa, il rimpallo galeotto, il fallo involontario in area da rigore. Lo ha riconosciuto lo stesso Liverani nel dopo partita, anche lui in forte apprensione nel vedere la propria squadra correre rischi che un organico di rango (per la serie B) come il Cagliari non si deve concedere.
Detto questo, il risultato non fa una grinza. Semmai è troppo stretto per i rossoblù. Dopo i primi dieci minuti di torpore (e anche questi non devono essere concessi agli avversari), la supremazia tecnico-tattica del Cagliari è stata schiacciante. Forse è stato questo fattore che ha fatto credere a Rog (ieri capitano) e compagni che i gol sarebbero arrivati col passare dei minuti. Nel primo tempo di netto dominio, ne è arrivato invece solo uno, mentre sono state tante le occasioni sprecate per un soffio da Mancosu, Lapadula, Viola, Pavoletti e infine Luvumbo per quel poco che è stato schierato. Sotto porta serve essere più incisivi, più determinati e cattivi. Si chiama “fame di gol” e questa gli attaccanti cagliaritani hanno dimostrato di non avercela ancora. Arriverà di certo, ha detto lo stesso Liverani a fine gara, comunque soddisfatto della prestazione dei suoi. I miglioramenti sono innegabili, sia nel gioco che nella condizione dei singoli. La conclusione del tormentone del calcio mercato ha conservato al Cagliari il centrocampo più forte in assoluto di tutta la cadetteria, roba che molte squadre di serie A si sognano. Rog, Nandez, la sorpresa Makoumbo, Viola, l’operaio Deiola sono per la serie B un lusso. E così pure l’attacco, dove con il nuovo arrivato Falco, c’è una varietà di caratteristiche che gli avversari neppure si sognano.
È rimasto però il vulnus di sempre, neppure stavolta colmato. La difesa non è all’altezza degli altri due reparti, manca soprattutto una guida, un uomo di esperienza che detti i tempi ai propri compagni di reparto e faccia sentire il suo peso nello stretto. Ma ormai i giochi sono fatti, i giocatori a disposizione sono questi e con questi occorrerà andare avanti. Liverani ha chiesto una decina di partite per arrivare a plasmare la squadra che vuole, giusto accordargliele. Intanto però sarà bene fare punti, vincere il più possibile e possibilmente non perdere mai. La serie B è dura, difficilissima. Il Cagliari ha le potenzialità per primeggiare e fare un campionato d’avanguardia assoluta. Se lo meritano le migliaia di tifosi che nonostante l’amata retrocessione, anche ieri hanno affollato la Unipol Domus. Se la squadra crea l’entusiasmo dei suoi supporter, giocherà sempre con il dodicesimo uomo in campo.
Cagliari (4-3-3): Radunovic, Zappa, Goldaniga. Altare, Obert (69 Barreca); Makoumbou, Viola (Luvumbo), Rog (70 Deiola); Nandez (84 Dossena), Lapadula (69 Pavoletti), Mancosu. (All: Liverani)
Modena (4-3-2-1): Gagno; Coppolano, De Maio, Cittadini, Ponsi; Magnino, Panada, Tremolada; Diaz, Gargiulo; Falcinelli. (All: Tesser)
Arbitro: Baroni
Reti: 28’ Rog.
Luciano Onnis