Vergogna, vergogna, vergogna. Ha vinto la Lazio (2-1), ma non ha perso il Cagliari. La perdente di questa partita è la credibilità del calcio e dello sport nella persona di un tizio a cui hanno messo un fischietto in bocca e in tasca due cartellini , uno giallo e uno rosso, per offrirgli una ragione di vita. Quello che ha combinato il minuscolo arbitro Ayroldi in Lazio-Cagliari, è da corte marziale sportiva. Non tanto per il rigore decisivo assegnato alla squadra del senatore Lotito, nonché membro (si, proprio membro) del Comitato di presidenza della Figc, quanto per la gestione della partita intera, con una palese direzione di gara vessatoria, discriminante e penalizzante nei confronti del Cagliari.
I cartellini gialli sbandierati già a inizio gara nei confronti di tre difensori rossoblù, condizionandoli per tutto il resto della partita, la dicono lunga sulle strategie dello scadentissimo arbitro Ayroldi. Per non parlare dei falli abilmente invertiti e assegnati in favore dei biancazzurri. È stato fin troppo evidente che il direttore di gara cercava ogni appiglio per castigare i cagliaritani. Quando ha avuto l’occasione di mandarne via due, non ci ha pensato su. Era quel che aspettava. Il Cagliari non poteva non innervosirsi davanti a tante nefandezze del fischietto in giacchetta rossa, finendo infatti la partita in nove contro undici per due espulsioni. Anzi, contro dodici avversari in campo.
Se poi ci si aggiungono anche gli errori marchiani dei suoi giocatori che regalano gol agli avversari al secondo minuto di gioco (Scuffet), allora c’è poco da discutere. La squadra di Davide Nicola forse avrebbe perso ugualmente, ma così fa male. Non resta che rialzarsi e ripartire. Tre sconfitte consecutive sono pesanti, e sabato c’è il Milan alla Unipol Domus. Non ci saranno due giocatori importanti come Mina e Adopo, espulsi contro la Lazio e pertanto squalificati per il prossimo turno. Due assenze pesanti, che si faranno sentire. Nel dopo partita Davide Nicola non si è presentato in conferenza stampa per evitare ogni commento sul pessimo arbitraggio, sostituito dal direttore sportivo Nereo Bonato.
“C’è da parte nostra molto malcontento per la direzione arbitrale – ha attaccato il Ds -, già nel primo tempo ha ammonito quattro nostri giocatori, condizionandoli per il resto della gara. Era una gara regolare, senza gravi falli. Ma l’arbitro ha visto i nostri, e solo i nostri. Quello che è successo dal rigore in poi ci ha penalizzati non solo per questa gara, ma anche per la prossima. Siamo molto arrabbiati. Gli arbitri dovrebbero avere più lucidità e tranquillità nel dirigere le partite. Nessuno dei nostri ragazzi ha avuto atteggiamenti sopra le righe. Peccato un arbitraggio così, abbiamo fatto una buona prestazione e non so come sarebbe finita senza o pesanti condizionamenti dell’arbitro”. Fosse capitato a una squadra blasonata, la direzione dell’arbitraccio Ayroldi sarebbe finita sul tavolo di Aia, Lega e Figc. Ma al povero Cagliari è negato anche chiedere rispetto.
L.O.