Un poker di gol piega la Reggina, il Cagliari di Ranieri fa sognare la Sardegna

Il mal di trasferta è finito, dopo sette mesi dall’ultimo successo fuori casa (settembre), il Cagliari torna alla vittoria lontano dalla Unipol Domus e lo fa con una prova di forza, calando un poker di tutto rispetto: 4-0 alla Reggina, diretta concorrente per il playoff, che viene anche superata in classifica.

Diciamo pure che Ranieri batte Pippo Inzaghi e da quel che si è visto al Granillo si capisce quando un allenatore fa la differenza. Il mister rossoblu sta raccogliendo il frutto del suo lavoro, della sua competenza, del suo ascendente. I giocatori lo seguono alla lettera, sanno cosa devono fare e lo fanno. Sbaglieranno anche perché la qualità  rimane quella che è, ma adesso formano una squadra vera. Quella che i tifosi avrebbero voluto vedere da inizio campionato e che solo con la mano di Ranieri è diventata tale.

C’è solo il rammarico per una decisione, il cambio di allenatore, che il presidente Giulini doveva prendere molto prima. Quando cioè già si è capito benissimo che con Liverani non si sarebbe andati da nessuna parte, né tantomeno in serie A. Con Claudio Ranieri in panchina da molto prima, il Cagliari sarebbe oggi in una posizione di vertice assieme a Frosinone e Genoa. Non ci rimane che piangere e puntare fiduciosi sui playoff.

Con la Reggina, il Cagliari ha confermato di essere finalmente divento una squadra quadrata, compatta e con le idee chiare. Non ha lasciato che i padroni di casa prendessero l’iniziativa e ha subito controbattuto con personalità, colpo su colpo, andando a infastidire gli avversari fin dentro la loro area. Il centrocampo granata ha tenuto maggiormente palla nei primi effervescenti 30 minuti, i rossoblu  hanno aspettato gli avversari  sulla trequarti, anticipandoli quasi sempre.

In difesa Dossena è stato un ostacolo insormontabile, anche Obert se l’è cavata egregiamente. Hanno concesso qualcosa di troppo solo Zappa e Azzi, più d’una volta presi d’infilata da Canotto e RivasRadunovic è stato sempre pronto a metterci una pezza. Poi lì davanti,  ‘sentenza’ Lapadula ha fatto vedere i sorci verdi ai difensori granata, segnando di rapina e mancando di poco il raddoppio dopo il gol iniziale. Ma si è rifatto più tardi realizzando freddamente il calcio di rigore concesso giustamente dall’arbitro Ayroldi per un fallo di mano in area di un difensore reggino.

Negli spogliatoi Ranieri ha impartito le sue direttive partendo da una posizione di netto vantaggio e i giocatori hanno eseguito alla perfezione. C’era da controllare la prevedibile sfuriata di inizio secondo tempo della squadra di Inzaghi e, all’occasione, ripartire leggeri e veloci. Mancosu ha fatto da chioccia ai propri compagni, dando tranquillità a tutti e dirigendo da par suo l’orchestra rossoblu. Il Cagliari non ha mai sofferto, ha controllato la partita con maestria e padronanza. Anche con i cambi, pur risultando evidente la differenza, la musica non è cambiata. I rossoblù hanno triplicato con Mancosu e fatto poker con Zappa nel recupero, andando via dal Granillo con la convinzione che adesso il campionato avrà nei rossoblù nuovi protagonisti. Peccato che tutto questo non sia avvenuto quattro mesi fa.

Luciano Onnis

Reggina (4-3-3): Colombi; Pierozzi, Camporese, Gagliolo, Di Chiara; Fabbian (bondo 82), Majer (Majer 47), Crisetig; Rivas, Canotto (47 Cicerelli,  Gori 55), Menez (Liotti 66), All: Inzaghi

Cagliari (4-3-1-2): Radunovic; Zappa, Dossena (Barreca 78), Obert, Azzi (Kourfaldis 71); Nandez (Altare 71), Makoumbou (Deiola 71); Lella; Mancosu, Lapadula; Prelec (Millico 61). All: Ranieri

Arbitro: Ayroldi

Reti: 11’ Lapadula, 44’ Lapadula (r), Mancosu 63 ( r) , Zappa 90+3 

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