Un Cagliari ‘matador’ doma il Torino e guadagna 3 punti con orgoglio e cuore

Dove non può la classe, arriva il cuore. Un Cagliari matador, mai domo, orgoglioso, coraggioso, quadrato e determinato fino allo stremo delle forze, ribalta l’esito della corrida e mata il toro prendendolo per le corna, facendolo infine inginocchiare al suo cospetto. Bravi i giocatori e bravo Davide Nicola a dare questo spirito alla squadra e capace di cambiare le carte in tavola quando vede che le cose non girano a dovere. Ha vinto, lo ripetiamo, il cuore rossoblù. In palese inferiorità tecnica, ha supplito con la determinazione a ogni difficoltà. E’ andato meritamente in vantaggio, si è fatto raggiungere e superare, poi ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e si è ripreso una partita che si era incanalata al peggio. Un finale al cardiopalma che sembrava non terminare mai, con il Torino in assedio all’area rossoblù. Scuffet ha fatto un miracolo salvando il risultato con una parata prodigiosa, tutti hanno stretto i denti e alla fine la gioia al triplice fischio dell’arbitro Aureliano.

Nicola sceglie inizialmente il 4-4-1-1 che nelle ultime due partite di Parma e Torino (Juventus) ha ben figurato, portando a casa 4 punti per molti aspetti insperati. Quindi difesa a quattro con Zappa, Mina, Luperto, Augello, a Zortea, Adopo, Makoumbou e all’esterno sinistro Luvumbo con il compito di partire da dietro e creare scompiglio nella difesa granata. In attacco Viola a supporto di Piccoli, punta centrale con il compito di aprire i varchi per gli inserimenti da dietro.
Un primo tempo vivace, con le due squadre che si sono affrontate a viso aperto con continui capovolgimenti di fronte. I granata hanno forse avuto una leggera prevalenza nel possesso del pallone grazie alle superiori qualità tecniche dei suoi centrocampisti, ma le grandi occasioni da rete non ci sono state nè da una parte nè dall’altra.

Piccoli si è sbattuto come suo solito, ma non ha visto palloni invitanti per andare a rete, soffocato dai due centrali torinisti. Luvumbo si è dedicato prevalentemente a tamponare sulla fascia, senza però incidere in fase d’attacco con le sue caratteristiche giocate imprevedibili, capaci di rompere gioco e schemi. Il gol per il Cagliari è arrivato al 38’ su punizione dal limite ben calciata da Viola: Milinkovic Savic si aspettava un pallone alto sotto la traversa, invece il capitano rossoblù ha calciato teso a mezza altezza, uccellando il gigantesco estremo granata, La gioia per il gol, in campo e sugli spalti, è durata un minuto. Nella ripresa del gioco, i granata si sono fiondati subito in avanti e hanno guadagnato un corner. Sul traversone dalla destra, l’esperto Yerry Mina si è fatto ingenuamente anticipare dal “tappo” Sanabria che ha riequilibrato il risultato, mandando le squadre negli spogliatoi con il punteggio di 1-1.

Alla ripresa del gioco, Davide fa entrare subito Marin e toglie l’inconcludente (ancora una volta) Zito Luvumbo e si schiera con un 3-5- 1-1. Al 48’ occasione d’oro per Piccoli che solo davanti a Milinkovic Savic spedisce alto di testa. Un minuto dopo altra enorme occasione per Vila che calcia sul portiere granata in uscita. Un altro minuto ancora e c’è un’occasione anche per Mina che spara fuori da buona posizione. Un Cagliari arrembante quello di inizio secondo tempo, che fa ben sperare. Ma il Torino reagisce e passa al 55’ con Linetti, che lasciato libero di tirare da fuori area, insacca alla destra di Scuffet proteso in volo. Una beffa per i ragazzi di Nicola. La differenza la fanno a centrocampo Ricci e Linetti, di una spanna superiori agli avversari diretti, con Mina in palese giornata no.

Al 62’ entrano anche Gaetano per Adopo, Palomino per un Mina disorientato e Lapadula per Viola. I sardi hanno capito che non poteva finire con una sconfitta e si sono rigettati in avanti, stoicamente. Ha pareggiato Palomino, poi è arrivato dopo pochi minuti l’autogol propiziato da un tiro cross dell’inesauribile e preziosissimo Piccoli. Era il 78esimo, mancavano 2 minuti più recupero (4) alla fine. Sedici minuti di grande sofferenza, tutti in trincea. Giocatori e tifosi. Poi al triplice fischio dell’arbitro, l’esplosione di gioia della Unipol Domus.

Nel dopo partita si è presentato in sala stampa un Davide Nicola inevitabilmente soddisfatto e malcelatamente euforico, ma con i piedi sempre per terra. “Le vittorie danno sempre peso, sono tre punti di botto – ha detto il mister -. Abbiamo sempre avuto una buona produzione di gioco, raccogliendo poco nelle prime cinque partite. Adesso con la conoscenza e con il lavoro, stiamo mettendo a frutto quello che i ragazzi provano e riprovano in allenamento. Non possiamo abbassare i livelli di concentrazione, questo i ragazzi lo sanno. Stiamo raccogliendo quel che la squadra merita. I cambi di modulo sono previsti, non dobbiamo mai fissarci su uno soltanto. Lo stiamo facendo, e anche bene. Ci sono ancora alcune cose da rivedere, soprattutto nella fase difensiva. Lo faremo di certo. Ma con questi risultati, in maniera più serena”.

Luciano Onnis

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