Un Cagliari mai domo strappa un punto prezioso col Napoli: Luvumbo segna il gol del pari in ‘zona Pavoletti’

Zitto Zito, alla fine Luvumbo è diventato l’eroe della giornata siglando in piena zona Pavoletti il gol  di un pareggio del tutto miracoloso contro un Napoli affatto trascendentale ma pur sempre campione d’Italia.  Alzi la mano chi fra i tifosi cagliaritani non avrebbe a fine gara col Napoli abbracciato e baciato Zito Luvumbo dopo averlo mandato a quel paese nel primo tempo per un gol sbagliato di testa a porta vuota. La rete a una manciata di secondi dalla fine del recupero di sei minuti concetti dal pessimo arbitro Pairetto, hanno riaperto la porta alla speranza di riuscire a  scampare a una nuova retrocessione in serie B.

Non è che la sconfitta con il Napoli avrebbe precipitato irrevocabilmente il Cagliari nella cadetteria, ma sicuramente sarebbe stata una mazzata sia a livello di classifica che psicologico. Il pareggio  può invece contribuire a tenere alto il morale  in vista delle prossime undici partite da qui alla fine del campionato. Undici finali da dentro o fuori, con in palio  la sopravvivenza in serie A. Una cosa deve essere chiara:  mettere in saccoccia un punto per volta  non basta più, ne servono  tre spesso e volentieri. Diversamente, considerando che per la salvezza  di punti ne servono almeno 35 e che con i soli pareggi si arriverebbe a quota 31 – fermo restando che qualche sconfitta è purtroppo da mettere in conto -, ecco che occorre vincere le partite e vincerne più d’una.

Contro il temuto Napoli di Osimhen e Kvaratskelia è stato un Cagliari coraggioso e mai domo. Ha giocato anche discretamente, fermi restando tutti i limiti tecnici risaputi di una  squadra mal assortita e deficitaria in più ruoli. Superata la deleteria convinzione che “non è contro le grandi che si deve vincere”, stavolta i partenopei scudettati sono stati affrontati a viso aperto e senza neppure correre grandi rischi. La difesa ha retto in maniera eccellente l’urto con i quotati attaccanti azzurri, trovando forse la gusta quadratura. Nandez, schierato laterale difensivo a destra a guardia di Kvara ma sempre pronto a ribaltare l’azione, ha disputato  la migliore partita del suo campionato; Dossena e Yerri Mina sembrano essere finalmente la coppia di centrali affidabile  che tanto è mancata finora; Augello ha commesso una grossa sbadataggine favorendo l’azione del gol di Osimhen, ma anche lui ha disputato la sua migliore partita in rossoblù.

A corrente alternata il centrocampo, con gli operai Deiola e Jankto più preoccupati a limitare  gli avversari che ad impostare il gioco (ruolo che non è nelle loro corde), Zito schierato quarto di destra a piede invertito  con licenza di andare a supportare  Gaetano e Lapadula, rimasti isolati davanti  perché mal assistiti dai centrocampisti. Come previsto, il napoletano in rossoblù, fra i migliori nelle tre partite  disputate dopo il suo arrivo a gennaio e autore di due gol, si è emozionato nel giocare contro il “suo” Napoli (come era successo a Oristanio con l’Inter), e ha giocato una gara sotto tono. Và capito e perdonato.  In definitiva, il pareggio strappato in extremis ai partenopei, tiene la squadra di Ranieri ancora in vita,  consentendole di agganciare Verona e Udinese al penultimo posto. Domenica i rossoblù andranno a Empoli per affrontare avversari che fino a qualche settimana fa erano inguaiati quanto il Cagliari nei bassifondi della classifica. Con il cambio di allenatore, hanno vinto tre volte, pareggiato due e mai perso, facendo un deciso passo in avanti verso la salvezza. Con un’altra vittoria, si tirerebbero fuori dalla bagarre. Ma ai toscani potrebbe bastare anche un pareggio per muovere la classifica, non altrettanto al Cagliari.  Ai cagliaritani serve vincere questa partita e poi fare altre tre punti nella gara successiva alla Unipol Domus contro la cenerentola Salernitana, ormai con un piede e mezzo in serie B.  Ranieri dovrà caricare a dovere i suoi ragazzi, così come è bello e carico lui. Quando Luvumbo ha segnato il gol del pareggio, ha esultato come mai lo si è visto fare in questo campionato. Ha urlato con rabbia la sua gioia, segno evidente della sua sofferenza in panchina e del suo amore per i colori rossoblù. I giocatori dovrebbero prenderlo ad esempio anche in questo: dare tutto per il Cagliari.

Luciano Onnis

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