Un Cagliari grintoso pareggia con la Roma 0-0 davanti ai 16mila spettatori della Unipol Domus

Pari e patta nella prima di campionato fra Cagliari e Roma: finisce 0-0 e il risultato ad occhiali riflette l’andamento delle squadre in campo. Primo tempo prevalenza del Cagliari, nelle seconda parte di gara la Roma ha fatto registrare una leggera superiorità tecnica, peraltro non riuscendo a concretizzarla. Come del resto il Cagliari nel primo tempo. Il risultato avrebbe potuto cambiare nelle fasi finali, ma le rispettive traverse hanno detto no al gol, prima per i capitolini, poi per gli isolani.

Il Cagliari è comunque promosso, è piaciuto per la grinta e per la rapidità nell’impostare le ripartenze e ripiegare in difesa. È mancato del tutto l’attacco, dove il solo Piccoli è apparso incisivo e pericoloso. Fumoso e inconcludente Luvumbo, che da punta centrale sembra un pesce fuor d’acqua. Manca, e non è una novità, il raccordo fra centrocampo e attacco capace di collegare le due fasi di gioco. Un ruolo scoperto e che, si spera, possa essere colmato quanto prima con l’acquisto di Gaetano.

Primo tempo con netto predominio del Cagliari ben messo in campo da Nicola, compatto in difesa e in mezzo al campo, pronto a sfruttare le ripartenze. Una squadra molto diversa nel gioco da quella dello scorso campionato con Ranieri alla guida, senza attendismi e prolungati passaggi laterali e all’indietro, ma sempre pronta a proiettarsi in avanti grazie ai due tocchi veloci in mezzo al campo. Se c’è una squadra che nei primi 45 minuti avrebbe meritato il vantaggio, questa è sicuramente il Cagliari.

È vero, non ci sono state grandi occasioni da rete, ma ai punti non c’è dubbio che i rossoblù avrebbero meritato il vantaggio. Nicola ha schierato Scuffet in porta, la linea difensiva a tre composta da Zappa, Wieteska e Luperto, la cerniera di centrocampo a cinque con Azzi a destra, Marin, Prati e Deiola centrali e Augello a sinistra, in attacco Luvumbo e Piccoli. C’era qualche apprensione per il reparto difensivo privo di due dei tre potenziali titolari (Mina e Palomino), invece Wieteska si è dimostrato una roccia e Zappa non ha demeritato.

Quindi un bel voto per la retroguardia, così come nel centrocampo dove Marin ha confermato di essere una pedina in questa squadra insostituibile (migliore in campo)e Prati ha fatto con lui un’accoppiata sicura e capace di orchestrare il gioco. Anche Augello ha confermato di essere in stato di grazia.

Nel secondo tempo il Cagliari ha forse pagato il grande dispendio di forze nel grintosissimo primo tempo, lasciando il pallino alla Roma. I giallorossi hanno avanzato il baricentro e creato qualche grattacapo ai padroni di casa, arrivando diverse volte in area avversaria. Fino a colpire nell’ultimo quarto di partita una traversa, equilibrata poi da quella colpita da Marin con un tiraccio da appena dal limite. Sulla ribattuta Piccoli avrebbe potuto far meglio e centrare la porta, così come Pavoletti in piena “zona Pavoletti”, al 93’. È finita in parità e per il Cagliari va bene così. La squadra è piaciuta ai 16.000 della Unipol Domus e l’ovazione raccolta fine gara dai giocatori è la dimostrazione che i tifosi hanno gradito.
Luciano Onnis

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