No, così non va bene. Il Cagliari impatta in brutta maniera a Bergamo con l’Atalanta (2-0 per i nerazzurri di Gasperini) e rimane invischiato nei bassifondi della classifica, con due soli punti dopo cinque giornate. Peggio ha fatto solo l’Empoli, mentre alcune delle squadre che dovrebbero essere dirette concorrenti per la salvezza viaggiano a vele spiegate e altre ancora precedono comunque i rossoblù.
La sconfitta di Bergamo era pure da mettere in conto (ma altre volte in passato il pronostico è stato sovvertito), ma buscarle in questa maniera non fa bene né alla classifica né al morale. Nel dopo partita Claudio Ranieri ha detto che a questo punto del campionato non si sarebbe aspettato neppure i due punti conquistati con altrettanti pareggi , ma conoscendolo siamo propensi a credere che questo giudizio lo abbia dato solo per rincuorare i suoi e non farli deprimere.
Così come lo abbia detto per tirare su il morale dell’intero ambiente, tifosi per primi. Al mister rossoblù non può sfuggire – e non gli sfugge – che squadre del livello del Cagliari come il Lecce, il Frosinone, il Sassuolo, il Verona, il Bologna, il Monza hanno un ruolino di marcia di gran lunga superiore. E in virtù di questo non gli sarà sfuggito che le consorelle della stessa fascia di credito fanno punti anche con le così dette grandi. Cosa che il Cagliari proprio non riesce a fare. Come pure nel campionato di due anni fa, quello della retrocessione. Il timore reverenziale è un male di cui il Cagliari non riesce proprio a guarire. Vuoi per inferiorità tecnica e fisica, che per la personalità in campo, è sempre soccombente. Purtroppo, però, non riesce a rifarsi neppure contro le pari grado, e allora cominciano i guai. Non è ancora il momento di deprimersi, c’è tempo per rimediare e recuperare il terreno che si sta perdendo. La leadership di Claudio Ranieri è una garanzia, saprà lui trovare una soluzione. Deve però inventarsi – e non sarà facile – qualcuno che segni un benedetto goletto, almeno ogni tanto. Ormai è evidente a tutti che quello rossoblù è un attacco totalmente spuntato. L’assenza di Lapadula si fa e si farà sentire ancora per almeno due mesi. Il rientro è previsto a fine ottobre, ma la condizione sarà tutta da conquistare. Senza di lui non c’è nessuno che segni, infortunati cronici compresi. Si spera in Petagna, ma anche lui non è uno dal gol facile. Potrà essere un’ottima sponda per Zito e Osorio e per far salire la squadra, ma non aspettiamoci che sia lui a scuotere la rete come serve a questo Cagliari.
Da parte dei rossoblù un primo tempo a dir poco imbarazzante, sicuramente il Cagliari più brutto di questo campionato. Una squadra apparsa vuota fisicamente e mentalmente, deconcentrata e priva di personalità; tanti errori nel controllo del pallone, mai due passaggi giusti consecutivi; sempre ultimi sulle seconde palle, anche i recuperi di Makoumbou e Sulemana stavolta non ci sono stati. La difesa ha patito le pene dell’inferno, infilata ripetutamente nella fascia destra dove gli atalantini hanno fatto il buono e cattivo tempo. Il centrocampo è mancato del tutto, non proteggendo la retroguardia e risultando completamente inesistente nella fase di costruzione e di rilancio. Sull’attacco non è neppure il caso di soffermarsi, non pervenuto se non per la buona volontà e il casino prodotto da Zito, più la traversa di Oristanio quando i giochi erano ormai fatti. È andata perfino bene che la squadra di Gasperini abbia fatto un solo gol, avrebbe potuto vendemmiare. Solo dopo il gol del vantaggio, i nerazzurri hanno rifiatato e consentito al Cagliari di fare qualcosa in più. Ranieri ha cambiato modulo, rinunciando al 3-5-2 iniziale, scelto per dare maggiore solidità alla fase difensiva. È passato al 4-4-1-1 e sostituito chi nel primo tempo ha deluso più degli altri. Nella seconda frazione di gioco qualcosa di meglio si è intravvista, anche perché l’Atalanta ha mollato le redini e pensato a rifiatare, amministrando le energie rimaste dopo la partita di giovedì in Europa League. Mercoledì prossimo, fra tre giorni, il campionato avrà il suo turno infrasettimanale e alla Unipol Domus arriva il Milan. Un’occasione per smentire quanto su detto a proposito del timore reverenziale verso le grandi e la tendenza a buscarle, e anche per scaldare un ambiente deluso e in attesa di segnali chiari che gonfino il cuore.
Luciano Onnis
Atalanta (3-4-2-1): Musso; Zappacosta (81 Adopo),Ederson (61 Muriel), Ruggeri (81 Toloi), Kolasinac; Djimsiti, Scalvini, de Roon; Koopmeiners, de Katelaere (68 Holm); Lookman (68 Pasalic). All: Gasperini
Cagliari (3-5-2): Radunovic, Hatzidyacos (65 Augello), Dossena, Obert; Nandez, Deiola (46 Zappa), Makoumbou, Sulemana (65 Viola), Azzi (79 Oristanio); Shomurodov (69 Petagna), Luvumbo. All: Ranieri
Arbitro: Feliciano
Reti: Lookman 33’, Pasalic 76’