Due partite in una, totalmente differenti nei contenuti e nel risultato. Il Cagliari impacciato e vuoto del primo tempo è rimasto negli spogliatoi (a dire il vero, dopo pochi minuti della ripresa) ed è stata tutta un’altra musica, suonata dai nuovi entrati e dalla scossa data dai cambi azzeccatissimi di mister Nicola. E’ finita 4-1 per il Cagliari, che con questi tre punti supera proprio il Lecce e se lo lascia alle spalle. Non è stato facile e non lo era soprattutto per il Cagliari del primo tempo, irriconoscibile dopo le autorevoli partite fuori casa a Monza e a Milano. Poi Nicola ha rivoluzionato la squadra dopo aver individuato le falle nella formazione iniziale e i rossobluù, sotto di una rete, sono saliti in cattedra e hanno spadroneggiato, favoriti anche dall’espulsione di un giocatore leccese, ma quando i sardi erano già in vantaggio per 2-1 dopo aver ribaltato lo 0-1 del primo tempo.
Nicola ha confermato la formazione di San Siro, con l’eccezione di Yerry Mina che si è ripreso il suo posto al centro della difesa, facendo così riaccomodare Palomino in panchina. Un rientro determinante perché il colombiano, oltre a essere come sempre il totem della difesa, ha fatto espellere un giocatore avversario per un fallo subito. Lo ha fatto nella maniera che solo lui sa usare, dandosi per morto dopo aver assaggiato i tacchetti di Rebic su un braccio che lo ha calpestato un po’. L’arbitro aveva ammonito il leccese, ma è stato richiamato al Var e ha visto che il fallo era da rosso e non da giallo. La partita si è messa al meglio per i rossoblù ed è andata in discesa. In campo nella formazione iniziale anche Viola, nonostante la sua prova non proprio esaltante del precedente turno, mentre è rimasto ancora una volta fuori dall’undici iniziale Gianluca Gaetano. Una scelta, quella del tecnico, che non ha mancato di sollevare qualche perplessità. Se è vero che il napoletano ha bisogno di giocare per tornare a essere quello che i tifosi cagliaritani hanno apprezzato lo scorso campionato e sul cui la società ha investito 6 milioni, perché insistere su Viola ormai a fine carriera? L’allenatore avrà avuto sicuramente le sue buone ragioni, che dall’esterno non si riesce a capire.
Si è riusciti invece a vedere l’apporto di Viola in campo: impalpabile, tanti palloni sbagliati, nessun sostegno alla prima punta Piccoli. Ma non è stato solo Viola a deludere, lo hanno fatto abbastanza i due mediani Adopo e Makoumbou, che hanno creato poco e perso molti palloni, le fasce esterne tagliate spesso fuori dagli sviluppi del gioco. Un primo tempo molto tattico da parte di entrambe le squadre, attente a non scoprire i fianchi alle ripartenze avversarie. Poche le occasioni da gol, anche se il Cagliari ha esercitato una maggiore (ma inconsistente) pressione. Ed è stato il Lecce a passare in vantaggio, guarda caso. Un episodio, che poteva capitare a favore del Cagliari come del Lecce.
Si attendeva un cambio di uomini e di passo nel secondo tempo. Che al rientro in campo non c’è stato. Lo spartito ha continuato a essere suonato male dalla banda rossoblu, poi la svolta al 55’ quando il direttore d’orchestra Nicola ha fatto tre sostituzioni nello stesso slot, togliendo gli scordati Viola, Adopo e Makoumbou per far posto a Deiola, Marin e Gaetano. E la musica è stata ben diversa. Marin ha preso possesso della regia ben supportato da Deiola e Gaetano è tornato assere lui, uno dei pochi giocatori del Cagliari di tecnica superiore e con ottima visione di gioco. Da quel momento il Cagliari ha imperversato ed è stato spettacolo alla Unipol Domus.
Inevitabilmente soddisfatto, nel dopo partita, Davide Nicola. “Una vittoria importante – ha detto il mister -, contro un avversario molto organizzato. Un primo tempo come una partita a scacchi. Abbiamo concesso un’occasione e loro ci hanno fatto gol”. Determinanti i cambi? “I cambi, come vi ho sempre detto – ha proseguito il mister – fanno parte di giocatori nella rosa e tutti sono della stessa importanza. Come importante è giocare senza mai deprimersi anche in caso di svantaggio. Dovevamo solo essere più veloci e giocare in ampiezza. Cosa che abbiamo fatto nel secondo tempo dopo i cambi”. Gaetano ? “Oggi è stato decisivo, ma è importante il gruppo. Ci sono a volte i giocatori che cambiano il volto della partita. Questa squadra non può fare a meno di 16-18 elementi. Gaetano oggi ha dimostrato brillantezza e velocità di pensiero, oltre alle sue doti tecniche. Ma già lo avevo visto così in settimana. L’avevo detto che stava crescendo”.
Poi Nicola ha voluto raccontare un breve aneddoto: “Pavoletti è stato un esempio per tutti. Guano lo stavo facendo entrare, si è preoccupato che non uscisse Pavoletti perché voleva che lui segnasse e si aggiungesse ai marcatori, lo meritava. Ecco, queste cose fanno capire chi è il nostro capitano e quanto sia importante per il gruppo la sua sensibilità. Sono contento che il pareggio sia arrivato grazie ai tre nuovi entrati, ma questo non significa che gli altri abbiano demeritato nel primo tempo. Il nostro gruppo è compatto in tutta la sua rosa. Tutti stanno facendo la loro parte, in campo e in panchina. Abbiamo recuperato qualche punto, ma è un campionato particolarmente complesso con tante squadre in pochi punti”.
In sala stampa eccezionalmente anche il presidente Tommaso Giulini: “Ogni tanto mi fa piacere venire a parlare con voi. E non lo faccio solo perché abbiamo vinto. L’avevo fatto anche quando l’Empoli qui alla Domus nel girone di andata ci diede una sonora lezione. Sono qui per ringraziare i ragazzi di questa bella prova in un momento importante, ma soprattutto per ricordare l’amico Gigi Riva, di cui a giorni ricorre l’anniversario della scomparsa. Mercoledì lo ricorderemo tutti assieme”.
Il mercato? “Abbiamo preso Caprile, arriverà sicuramente un attaccante. Poi potremo anche stare così. L’anno scorso Mina e Gaetano cambiarono il volto della squadra e del nostro campionato. Non c’è bisogno di fare molti cambi, la squadra ha una rosa importante”.
Luciano Onnis
[Foto da X del Cagliari Calcio]