Un Cagliari confusionario perde alla Domus contro il Bologna. Nicola: “Poca qualità”

L’allenatore Nicola voleva un Cagliari “sfacciato” e invece è tornato il Cagliari della prima parte di campionato: confusionario, inconcludente, perdente. Senza attenuanti. Il Bologna ha vinto nettamente alla Unipol Domus, senza neppure affaticarsi più di tanto. Tanta la differenza fra le due squadre, soprattutto sotto l’aspetto tecnico.

Non per niente gli emiliani – per quanto in questo campionato non siano brillanti come in quello passato -, stanno disputando la Champions, il Cagliari continua a navigare da due anni (e prima ancora) nelle parti basse della classifica. Senza attenuati, se non quella di avere un organico mal costruito e lacunoso. Non si può competere in serie A se non si hanno attaccanti di livello e in difesa lacune strutturali determinanti. Per affrontare il Bologna, Davide Nicola ha sconvolto nuovamente la formazione. A riposo Yerry Mina, Augello e Adopo – ritenuti probabilmente stanchi e bisognosi di tirare il fiato -, dentro Obert e per la prima volta assieme Gaetano e Viola, una coppia potenzialmente dai piedi buoni, intelligenti e capaci di accendere l’attacco, ma poco propensi alla copertura. E da schierare nella loro posizione di trequartisti, non adattati a ruoli che non sono loro.

Un inizio gara spumeggiante dei ragazzi di Nicola, schierati con un 4-2–3-1, ha fatto illudere il popolo cagliaritano su una giornata di grazia dei propri beniamini. L’illusione è durata cinque minuti perché il Bologna ha preso il sopravvento a centrocampo e la difesa ha chiuso ogni spazio a Piccoli e compagni. La squadra di Nicola si è abbassata eccessivamente a centrocampo e ha cominciato a perdere palloni su palloni. Sulle fasce, Zortea e Gaetano sono rimasti fuori dal gioco, con il napoletano elevato sulla fascia sinistra e tamponare le avanzate di De Silvestri. Al 39’ è arrivato, ampiamente annunciato, il gol di Orsolini che ha eluso Luperto e scaricato un tiro fra portiere e palo, con Scuffet non esente da colpe. La fotocopia del secondo gol dell’Udinese di Davis nella precedente partita. Finisce male il primo tempo, comincia peggio il secondo.

Al 52° c’è il raddoppio dei bolognesi, con i cagliaritani incapaci di reagire alla supremazia avversaria. Nicola ha insistito con lo stesso modulo, con il solo Piccoli a dare segnali di vita e Gaetano fuori dal gioco, relegato sulla fascia sinistra a fare il contenitore dell’avversario di turno, Viola quanto mai impreciso, Zortea come Gaetano sulla fascia opposta, e Prati e Marin presi in mezzo dai centrocampisti felsinei. Arrivano i cambi con Lapadula al posto di Viola, Felici per Zortea e Adopo per Prati. La partita sembra riaccendersi per il Cagliari, ma è un fuoco di paglia. Comincia uno sconclusionato attacco alla porta bolognese e neppure l’ingresso di Luvumbo per Gaetano (e Augello per Obert), ha cambiato il corso della partita.

Il Bologna è stato superiore in tutto e per tutto, e ha vinto meritatamente. Ma il Cagliari è stato davvero poca cosa, tornando a essere quello delle prime cinque partite di campionato, quello dei due soli punti realizzati. Nicola continua, per necessità o convinzione personale, a cambiare le formazioni alla ricerca di quella giusta, ma quando è sembrato l’avesse trovata nel filotto dei sette punti consecutivi, l’ha persa di nuovo nelle ultime due partire con Udinese e Bologna. E adesso si torna a soffrire.

Nel commento del dopo partita, il tecnico cagliaritano assolve i suoi, pur riconoscendo alcuni errori. “Non siamo riusciti a essere molto precisi, ne di attaccare oltre la linea – ha detto il mister -. Stasera abbiamo mancato nella qualità, nella capacità di trasformare le opportunità. Ci abbiamo creduto e questo è per me molto importante. Ho visto una squadra che, dopo Udine, ha ripreso a giocare”.

L.O.

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