di Luciano Onnis
È finita come era stato messo in conto, ma con qualche rammarico da parte del Cagliari. Ha vinto la Roma per 1-0, ha vinto Claudio Ranieri. Ma i rossoblù di Davide Nicola non hanno demeritato e se solo avessero affrontato la Roma “a facci manna” non solo nella seconda parte dell’incontro, forse ci sarebbe potuto scappare lo scherzetto a sir Claudio.
Le occasioni da rete, una nel primo tempo con Zortea, almeno altre tre abbastanza chiare nel secondo, le ha avute il Cagliari di Davide Nicola. Ma non le ha sfruttate, in parte per la bravura del portiere romanista Svilar e in altra per la solita mancanza di determinazione e di cinismo da parte degli attaccanti in zona gol.
La rete della Roma è invece arrivata per un episodio, subita come spesso capita da una palla da fermo. Un vero peccato perché nel secondo tempo la partita l’ha fatta il Cagliari, seppur con gli immancabili errori di sempre delle troppe palle perse nelle ripartenze e per la mancanza di un giocatore che affianchi Piccoli sotto porta.
La difesa ha retto bene l’attacco romanista e il pullman difensivo parcheggiato davanti all’area rossoblù da mister Nicola è servito a far passare indenni il primo tempo, durante il quale la Roma ha avuto il 69% del possesso palla. Si sapeva che prima o poi ci sarebbe scappato il golletto degli avversari, e così è stato. Ma il Cagliari del secondo tempo, sebbene il gol subito, ha fatto vedere i sorci verdi al grande Claudio Ranieri e alla squadra giallorossa, resuscitata dal tecnico trasteverino che, dalle zone basse della classifica, sta riuscendo a portarla in zona Europa. Cagliari quindi bruttissimo nel primo tempo, ma il piano del tecnico rossoblù era il solito attuato contro squadre di livello superiore. Passare indenni il primo tempo, reggendo l’urto con gli avversari e limitando i danni, per poi venir fuori nella ripresa e giocarsi la partita “a facci manna”. Il tecnico rossoblù ha finalmente riproposto Prati a centrocampo con lo schieramento a cinque, ma la scelta di fare un primo tempo di contenimento ha limitato moltissimo la regia del giovane play, costringendolo a tamponare più che a creare. Come scritto nel libro delle favole, neppure stavolta Nicola ha rinunciato al frangiflutto Deiola, come sempre utilizzato per fare lo “sciusciagiogus” per gli avversari. Il capitano c’è riuscito anche stavolta, ma non bisogna mai chiedergli di costruire perché lì si perde. Nelle le prossime due partite in casa col Monza e a Empoli, dopo la sosta per la nazionale, servirà una squadra con personalità, capace di imporre il proprio gioco e non subire quello degli avversari. Saranno due gare determinanti per la permanenza in serie A, da affrontare “a facci manna”, soprattutto con gli ormai retrocessi monzesi.
Nicola è rimasto molto soddisfatto della prova offerta dai suoi contro la Roma e negli spogliatoi si è complimentato con loro. Lo ha detto in conferenza stampa post-partita, e stavolta i ragazzi hanno veramente meritato gli elogi del mister per il loro impegno e nonostante i soliti errori cronici che fanno parte del Dna di questa squadra lacunosa costruita dalla società. «La Roma ha vinto perché ha maggiori qualità di noi – ha esordito Nicola nell’intervista del dopo gara -. Oggi abbiamo interpretato benissimo le due fasi di gioco nei due tempi. Continuiamo così, lottando allo stesso modo con chiunque abbiamo davanti. Cambiano le difficoltà con grandi o piccole (che non esistono), ma noi dobbiamo rimanere sempre reattivi. Certo, non è facile mantenere nei due tempi contro le grandi la stessa intensità, rimediamo con le due fasi di impostazione della partita», Adesso si stacca la spina per alcuni giorni.
Almeno sette rossoblù andranno a giocare con le loro nazionali (più Prati nella under 21 azzurra), per cui l’allenatore potrà curare i rimasti a casa e recuperare gli infortunati Zito, Coman e Zappa. Appuntamento a fine marzo alla Unipol Domus per la partita importantissima con il Monza. Da vincere a tutti costi.