“Sulle ali dell’ inclusione” è il progetto partito a Nuoro tra sport, relazioni sociali e momenti di educazione e formazione, rivolto ai ragazzi disabili. Promosso dalla Caritas della diocesi di Nuoro e dalla SpeedySport onlus, ha il patrocinio dei Comuni di Nuoro e Galtellì e la partecipazione dell’associazione nazionale invalidi civili (Anmci) e di varie scuole: l’istituto tecnico commerciale, il liceo scientifico Fermi e il liceo delle scienze umane.
Stamattina al teatro San Giuseppe di Nuoro la prima delle due giornate che avviano il progetto – che proseguirà il 3 dicembre – con un seminario formativo dal titolo “Sport come mezzo di inclusione sociale”. Da aprile 2023 fino a giugno il progetto metterà in campo una serie di attività sportive a Nuoro e si concluderà a settembre con due convegni sul tema. Nel teatro San Giuseppe, gremito di ragazzi, sono intervenuti, tra gli altri, Marco Calamai, allenatore di basket della Fortitudo Bologna e inventore del “metodo Calamai” sul rapporto tra sport e disabilità, la psichiatra Franca Carboni, il pedagosista della SpeedySport Francesco Fancello e il presidente dell’Anmc territoriale Francesco Bosu.
“Il progetto intende promuovere condizioni di vita dignitose e un sistema di relazioni soddisfacenti per le persone che presentano difficoltà nella propria autonomia personale e sociale – ha spiegato Fancello -. Lavoreremo all’organizzazione di attività sportive come calcio, atletica, bocce, tiro all’arco e momenti di incontri in contesti relazionali dove i ragazzi possano agire, scegliere, giocare e vedere riconosciuta la propria identità e il proprio ruolo nella società”. Bosu ha aggiunto: “La nostra società deve creare spazi e occasioni per favorire l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità e lo sport può esser quel mezzo in grado di creare i presupposti per abbattere le barriere fisiche e mentali”.