Se le stelle stanno a guardare, un torneo con il flop dei big

Non c’è soltanto l’Italia tra i flop di questo Europeo 2024. Le stelle tanto attese, da Cristiano Ronaldo, a Romelu Lukaku, riferimento del Belgio, hanno finito col restare prigioniere di un rendimento ben al di sotto delle aspettative. A brillare sono stati altri, da Pepe, uno dei giganti lusitani che, a dispetto dei suoi 41 anni non ha risparmiato fiato né grinta, sciogliendosi in lacrime soltanto dopo l’eliminazione , fino a Jamal Musiala, il baby della Generazione Z della Germania . E naturalmente il quasi 17enne spagnolo Yamal, stella della semifinale con la Francia. Per non dimenticare un altro iberico, Dani Olmo, che non è più un ragazzino ma sta diventando partita dopo partita sempre più fondamentale nel team di De la Fuente.

I top italiani Donnarumma e Riccardo Calafiori sono le uniche due note liete della spedizione azzurra in Germania. Il portiere del PSG è stato l’unico ad aver mantenuto lo spirito di Wembley, ad averlo, se possibile, persino rafforzato. Con la Spagna ha evitato che la sconfitta si trasformasse in disfatta, ridimensionando l’eco dei campanelli d’allarme diventati poi sirene dopo l’eliminazione agli ottavi subìta dalla Svizzera. Con la Croazia ha poi parato un rigore a Modric, non riuscendo a ripetersi nel secondo intervento con altrettanta efficacia, e pure con gli elvetici ha fatto la differenza in diverse occasioni.

Calafiori, dalla sua, ha l’età: potrà prendersi il futuro e trasformarsi in un riferimento per la Nazionale. I portieri Questo è stato anche l’Europeo dei portieri capaci di neutralizzare i tiri dagli 11 metri: Gigio è entrato a far parte di questa cerchia ristretta, ma non è il solo. Malgrado l’eliminazione, arrivata proprio ai rigori, non si può non ricordare Diogo Costa del Portogallo, fenomeno nel neutralizzare tutti e tre i penalty della Slovenia. Si era già messo in evidenza nella Champions 2022/23, con il Porto, ma in quel caso i tre rigori intercettati si erano contati durante tutto l’arco della stagione internazionale, non nella stessa gara. E Oblak? Ha sbarrato la strada a Cristiano Ronaldo ai supplementari, trasformando il suo volto marmoreo in una maschera di lacrime.

Dall’altra parte della barricata, tra i flop, c’è invece Yann Sommer della Svizzera che in patria hanno messo sul banco degli imputati. Lui, nella gara contro l’Inghilterra, di tiri dagli undici metri non ne ha intercettati nemmeno uno e questa non gliel’hanno perdonata. Sì, è vero, gli è stato riconosciuto un intervento importante su Rice con l’Inghilterra, ma il fatto di essere finito spiazzato ad ogni tiro non gli ha permesso di superare le forche caudine della critica . La spinta turca La Turchia, seppur costretta a scendere dalla giostra in corsa, dopo la rimonta subìta dall’Olanda in sei minuti, può guardare al futuro con ottimismo. Ha ragione Montella: la sua è una delle rose più giovani, certamente una di quelle che può garantire affidamento a lungo termine. C’è l’esperienza di calciatori già formati come Hakan Calhanoglu, ma c’è anche la freschezza di giovani come Arda Guler, stellina del Real Madrid trasferitosi in Spagna nell’estate di un anno fa per 20 milioni di euro. I due gol segnati contro Austria e Olanda non sono che l’antipasto.

Tra i baby più interessanti ci sono poi Baris Yilmaz e anche Kenan Yildiz, su cui ha già scommesso la Juventus. Rivincita Musiala La stellina tedesca Jamal Musiala è nato a Stoccarda quasi per caso. Suo padre Rich arrivò in Germania dalla Nigeria calciatore, per quanto modesto, mentre la mamma, dalla Polonia, fece lo stesso viaggio per studiare. A 16 anni, il giovanissimo Jamal, aveva già vissuto in cinque posti diversi, passando da Southampton e Londra, al seguito della madre. Posato di carattere, a dispetto dell’età, quanto ad esperienza pare già un veterano avendo già partecipato ad un altro Europeo e a un Mondiale, vinto quattro campionati e una Champions.

Speciale Europei 2024

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