Quattro reti a uno, vittoria degli stranieri: si è conclusa così domenica 15 aprile a Cagliari la sfida di calcio tra gli studenti del liceo cittadino ‘Euclide’ e la Royal Refugees footbal Club, la squadra locale dei rifugiati che fanno parte dello Sprar ‘Emilio Lussu’ della Città metropolitana di Cagliari. La partita è stata il momento conclusivo di un progetto di alternanza scuola-lavoro che ha visto i ragazzi della scuola cagliaritana coinvolti per cinque settimane nel Sistema territoriale di accoglienza per i rifugiati e richiedenti asilo.
Una collaborazione nata dall’incontro tra Stella Deiana, responsabile dello Sprar, e Rita Gentili, insegnante all’Euclide; il tutto all’interno di ‘Vision of European Cities’, progetto europeo realizzato con il programma Erasmus +: “L’obiettivo del progetto – ha sottolineato Gentili – che ha interessato un centinaio di ragazzi cagliaritani tra 16 e 17 anni, è nato per far conoscere e riflettere gli studenti sulla condizione attuale delle città europee coinvolte, cioè Berlino in Germania, Falun in Svezia, Lisbona in Portogallo, Martorell in Spagna. E Cagliari, naturalmente, partner del progetto con il liceo Euclide”. I ragazzi sono stati impegnati in diverse attività con associazioni ed enti territoriali sui temi della sostenibilità ambientale, urbanistica e climatica, e della sostenibilità sociale.
Tra gli argomenti affrontati anche quello delle migrazioni. È qui che arriva il contatto con lo Sprar cagliaritano: il progetto territoriale ‘Emilio Lussu’ è stato avviato nel 2007 dalla Provincia di Cagliari, oggi Città Metropolitana, per la seconda accoglienza dei richiedenti asilo o di chi ha già ottenuto lo status di rifugiato; è gestito dall’associazione onlus ‘Cooperazione e Confronto‘ che fa capo a don Ettore Cannavera della Comunità La Collina e ci lavorano sette persone tra coordinatore, un assistente legale, un mediatore, un assistente sociale e tre operatori, oltre ai funzionari amministrativi e una psicologa dell’Ente. Gli studenti, al lavoro dai primi di marzo, hanno potuto conoscere il lavoro di chi si occupa della rete territoriale per i rifugiati, vedere le attività del centro, capire in che modo i 35 stranieri attualmente inseriti nel progetto riescano a integrarsi nella società, per un totale di 24 ore di alternanza scuola-lavoro.
“Un’esperienza formativa importantissima sia per i giovani rifugiati che per gli italiani – ha sottolineato Stella Deiana – far incontrare i ragazzi, fare in modo che si raccontassero a vicenda le loro storie è stato molto più efficace di qualsiasi campagna informativa. In cinque settimane hanno condiviso sogni, impressioni e speranze e hanno stretto amicizia. E la partita di calcio è stato solo il momento conclusivo di un bellissimo percorso portato avanti insieme”.
La sfida è stata disputata nei campi sportivi di Monte Claro, a due passi dal Centro accoglienza dello Sprar. “Sono stati gli studenti, al termine delle ore di alternanza scuola-lavoro, a proporre una partita di calcio tra i due gruppi – ha sottolineato la professoressa dell’Euclide. – Una bella conclusione di un lavoro che ha lasciato grande entusiasmo nei ragazzi. Inizialmente c’è stata qualche perplessità, ma già dal secondo giorno di attività abbiamo notato che i più diffidenti avevano superato pregiudizi e paure e si sono aperti all’esperienza formativa. Il progetto con lo Sprar è terminato, ma abbiamo già in programma un’altro incontro, ancora sul campo sportivo: gli studenti dell’Euclide cercano la rivincita dopo la prima sconfitta”.
Francesca Mulas