Rinnovo ufficiale sino al 2030, Gabriele Zappa si racconta: “Quando sono arrivato non avevo troppe aspettative”

Nel giorno dell’ufficialità del suo rinnovo fino al 2030 con il Cagliari, Gabriele Zappa racconta le sue emozioni ai canali ufficiali del Club. Un percorso fatto di momenti bellissimi e sfide da affrontare, passaggi indimenticabili e criticità, fino all’attualità che lo vede tra i componenti dello zoccolo duro rossoblù.

“Sono emozionato perché è bello sapere che dopo cinque anni passati qua, poter continuare a vivere questa storia. È emozionante, sono davvero contento, anche perché tanta gente in questo periodo, in questi ultimi due mesi, mi fermava per strada e mi chiedeva, ma quindi il rinnovo arriva, non arriva? E io non potevo sbilanciarmi troppo e adesso ci siamo. Quando sono arrivato non avevo troppe aspettative, anche perché arrivavo dalla Serie B e ho detto che sicuramente mi dovevo guadagnare il posto. Il calcio, io ho sempre detto che è rapido, è veloce.
Ci sono momenti in cui ti fanno sentire il più forte del mondo e il giorno dopo puoi essere invece più scarso. Quindi ho vissuto i primi momenti in cui mi sentivo invincibile, poi poco dopo sono stato messo un po’ da parte e mi sono dovuto riguadagnare il posto”.

“C’è stata anche la retrocessione, quindi momenti veramente bui. Però poi sono riuscito a risolvermi e ho vissuto grandi emozioni, soprattutto con la vittoria dei play-off. Poi ora bisogna continuare a lavorare, a non mollare mai un millimetro. Questo è il mio principio. Una cosa che non dimenticherò mai è stata la prima salvezza del primo anno, quella sera prima di giocare con il Milan in hotel a Milano. Veramente qualcosa di indimenticabile, non lo scorderò mai. Siamo usciti tutti nel corridoio ad abbracciarci, è stato veramente un momento molto forte. Poi altri momenti indimenticabili è sicuramente il primo gol, non in Serie A, ma quello con la maglia del Cagliari, che è stato un gol un po’ anche di rivincita”.

“Arrivavo da un periodo brutto, sia a livello personale che a livello di squadra, perché dopo la retrocessione, i primi mesi in Serie B non stavano andando bene e quindi quel gol lì, in quella partita che è stata anche un po’ la partita della rinascita contro l’Ascoli, è arrivato il gol che aspettavavo da tanto e quindi è stato un momento indimenticabile. Altri momenti, vabbè, sicuramente l’assist a Bari per Pavo, per la promozione e tanta gente ancora per strada mi ringrazia per quell’assist e quindi sono contento di aver dato tanta gioia a un popolo intero. E poi, vabbè, la doppiata col Milan sarà sicuramente qualcosa di indimenticabile, ma io sono convinto che arriverà un altro momento di nuovo indimenticabile”.

“Mi piace essere descritto così, come uno che non molla mai e che ci crede nel lavoro. Mi sento di essere migliorato tanto da quando sono arrivato cinque anni fa, però sento che posso migliorare ancora parecchio e quindi ogni giorno è un giorno buono per potersi migliorare in qualcosa. C’è sempre qualcosa da imparare. Nei momenti in cui le cose vanno bene abbiamo tutte le persone ti stanno dietro. Poi nei momenti difficili le persone che ti vogliono bene veramente ti danno una mano e ti danno la forza per rialzarti e ripartire. Devo ringraziare la mia famiglia, la mia compagna Sara che mi stimola e mi fa anche discorsi motivazionali. La devo ringraziare tanto.

“Sai, quando arriva è difficile poter pensare di stare magari cinque anni nello stesso posto, dato che il calcio, come dicevo prima, è molto veloce e rapido. Oggi sei qui, domani non lo sai.
Quindi non l’avevo pensato, però sono contento di questa cosa. Ho stretti legami veramente forti qua in Sardegna, ho conosciuto persone che reputo importanti nella mia vita. Poi ho visto una terra, l’ho girata, ho avuto la fortuna in cinque anni di poterla girare e vedere posti meravigliosi che non hanno niente da invidiare a tutto il resto del mondo e quindi sono contento di essere qui”.

Con i tifosi ho instaurato tato un bel rapporto, mi piace quando finisce la partita, potergli dare un sorriso e firmare due autografi, che a me non costa nulla, ma so che per loro c’è tanta gente che fa tanti chilometri. Anche ieri, dopo la partita, mi sono fermato con un pullman di ragazzi che avevano fatto 200 chilometri e gli ho rubato un pezzo di formaggio e un po’ di salsiccia.
Mi piace avere qualche responsabilità in più, anche perché è arrivato il momento, ormai non sono più un giovane, quindi sono contento di questa responsabilità. Capita spesso che magari i più giovani, tipo Prati o Obert, mi chiedono qualcosa, che magari non vogliono sbilanciarsi troppo, non vogliono chiedere direttamente a Pavo, quindi vengono da me e io faccio un po’ da tramite. Mi piace questa cosa che riesco a fare, un po’ da intermediario tra i più giovani e i più vecchi. Sono in quella via di mezzo che devo fare da collante“.

“Il gruppo sta facendo la differenza e il mister è bravo a tenere solido il gruppo. Ci sono tanti elementi importanti che magari stanno anche giocando un pochettino meno, però fanno la differenza all’interno del gruppo, come Pavo o Lapa e tanti altri. Anche Luperto, che si è inserito benissimo, ma anche Tommy Augello, che stanno facendo un gran lavoro. Siamo un bel gruppo, ci piace stare insieme, lavorare insieme, quindi dobbiamo continuare così e non mollare”.
L.O

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