Euro 2024, ci siamo. Inizia il campionato europeo e mai, come in questa edizione, ci presentiamo all’appuntamento con tante incognite e molti dubbi ma la voglia di provare a ripetere quanto di fantastico fatto appena tre anni fa e coronato con la cavalcata di Wembley.
C’è chi ci vuole fuori subito
Sarà durissima, anche perché non partiamo coi favori del pronostico. Anzi. I bookmakers ci hanno già quotato dietro a Inghilterra, Francia, Germania, Portogallo e Spagna. L’ex difensore del Liverpool Jamie Carragher, al Telegraph, ha pronosticato gli Azzurri addirittura fuori nella fase a gironi. E perfino ChatGpt e le altre Intellegenze Artificiali ci danno per spacciati, puntando su Francia e Inghilterra. Meglio così perché di solito quando partiamo sfavoriti sappiamo poi regalarci qualcosa di buono.
Le nostre certezze
Eppure, alla vigilia dell’esordio con l’Albania, l’Italia di Luciano Spalletti rappresenta ancora un grosso punto interrogativo. Con una rosa avara di talenti e un capitale umano (professionale) che è quanto di meglio può esprimere la nostra serie A dove i top player arrivano dall’estero, ci aggrappiamo ad alcune certezze. La prima è rappresentata dalle manone di Gigio Donnarumma, uno degli eroi di Euro 2020. A Parigi, dopo due stagioni tormentate col Psg, sembra aver trovato serenità e fiducia, e oggi è pronto a sbarrare la porta azzurra e a guidare una difesa rinnovata dove, senza Acerbi, mancherà un po’ di esperienza ma non la qualità (Bastoni è ormai una garanzia). La seconda certezza è legata alle condizioni di Nicolò Barella. Se sta bene il centrocampista dell’Inter è un valore aggiunto per dare dinamicità e robustezza a questa Nazionale. Altrimenti servirà un’altra “spalla” a protezione del playmaker Jorginho. Infine Scamacca: la certezza è rappresentata dal fatto che, se Gianluca è quello visto nell’ultima parte della stagione con l’Atalanta, possiamo sperare di aver risolto uno degli atavici problemi dell’Italia, l’assenza di un vero centravanti. Ha qualità, fisico e colpi nel repertorio per toglierci le castagne dal fuoco.
Per il resto, affidiamoci a Luciano Spalletti da Certaldo, che chiede due cose ai sua azzurri: essere bravi e imprevedibili. Speriamo.