Cala la notte su Cagliari. La squadra di Zeman subisce la seconda sconfitta in casa, la terza consecutiva, e a questo punto il boemo va in bilico con la sagoma di Roberto Breda che si avvicina alla Sardegna. Il Torino vince 2-1 sfruttando i calci piazzati e l’incapacità del Cagliari di creare reali occasioni da rete, un gioco lineare e coerente, e una tenuta difensiva corretta. A questo punto i fischi finali sono più che meritati.
Primo tempo
Parte lento il Cagliari e lascia che il Torino detenga le redini della gara. Poi il caso regala il vantaggio rossoblù al ’10: l’estremo difensore granata rilancia a caso dalla sua area, palla arpionata da Andrea Cossu che la piazza nell’angolino basso dove Padelli non può arrivare. Il pareggio arriva dieci minuti più tardi: sugli sviluppi di un calcio d’angolo Glik svetta più alto di tutti e incassa nel sette. Il Cagliari gioca intimorito, non riesce ad imporsi davanti e spesso è costretto a rincorrere gli avversari. E il Torino passa di nuovo: calcio di punizione a due per Quagliarella che da solo trafigge Cragno per l’1-2. La timida reazione della formazione di Zeman si tramuta in un interessante tiro a giro di Joao Pedro che però trova la grande respinta di Padelli. Cragno tiene a galla il Cagliari al ’42 quando devia una bel tiro su incursione di Vives.
Il Cagliari continua a mantenere inalterate le sue lacune, incapace di impostare il gioco, confusionario e troppo molle nell’atteggiamento in campo. La squadra semplicemente mal si amalgama con le pretese del tecnico, e Zeman dal canto suo non pare essere in grado di scuotere questi ragazzi e, soprattutto, i veterani. La ripresa sancirà se effettivamente esiste questa distanza tra tecnico e formazione. Nota di demerito: il Torino, che non aveva segnato un gol in tre giornate, ne ha segnati due in mezzora. Il Cagliari invece non è riuscito a costruire una azione pericolosa in tutti i 45 minuti.
Secondo tempo
Il copione rispetto alla prima frazione non cambia, il Cagliari non sa ragionare, è confusionario e nervoso. Il Torino prova a trovare il gol della sicurezza con Vives che sfiora il palo alla sinistra di Cragno con un gran tiro a giro e poi con El Kaddouri che becca la traversa. Un colpo di testa di Daniele Conti è il primo squillo, ma il caos nell’impostazione dell’azione continua imperterrito e la squadra sbatte spesso contro il muro del Torino. È Balzano, subentrato a Pisano, a dare maggiore spinta all’arrembaggio disorganizzato dei rossoblù, l’assedio si fa più pressante ma l’arbitro ci mette del suo: al ’32 Marco Sau è spinto platealmente in area ma Irrati non fischia il rigore netto. L’insistenza nell’azione, però, non portano il pareggio ed anzi Amauri avrebbe potuto segnare il terzo gol ma la palla si spegne al fianco del palo sinistro di Cragno.
Simone Spada