Dopo una partita brutta, anche questa condizionata dalle decisioni dell’arbitro e dall’atteggiamento molle della squadra di Lopez, il Cagliari ha perso con il Livorno per 2-1. I rossoblù hanno giocato collettivamente male una gara decisiva per allungare sulla terz’ultima ed ora questo risultato caccia la squadra nel mirino di chi segue. Servirà una riflessione interna in vista della gara con l’Inter.
Prima della gara si presenta in tribuna centrale un finto emiro che suscita sorrisi e curiosità. Nei primi venti minuti le insidie sono livornesi con Mbaye che fa quel che vuole sulla fascia al cospetto di un Murru in confusione. Il Cagliari è timido, si fa mettere in guardia dalla spigolosità degli avversari. Esce fuori dal guscio solo al ’25 con un tiro di Daniele Conti. Ma la sufficienza con cui gioca è irritante, si lascia trascinare nella mediocrità da una squadra inferiore. Al ’43 però la svolta: Emerson trova una cannonata dalla lunga distanza che impietrisce Avramov e manda in vantaggio i toscani.
Cagliari intraprendente nei primi minuti, ma è tutto inutile visto che al ‘7 viene concesso un rigore generoso al Livorno: Paulinho trasforma il 2-0. Lopez corre ai ripari mettendo in campo Ibarbo, ma al ’59, dopo un ennesimo errore di Murru, Paulinho rischia di trovare la terza rete. Nené apre uno spiraglio nel buio con un gol magnifico sotto l’incrocio dei pali che riapre la gara.
Il Cagliari inizia a dominare, si scuote nonostante l’arbitro prenda decisioni un po’ a caso e spesso a sfavore. Capita con un rosso diretto a Daniele Conti che protesta per la barriera del Livorno posta a distanza minima su una punizione. Poco dopo espelle Ceccherini del Livorno dopo che questi sarebbe dovuto esser mandato sotto la doccia almeno venti minuti prima. Poco dopo espelle anche Benassi degli amaranto e il Cagliari finisce la gara con una insolita superiorità numerica ma che non riesce a sfruttare.
Simone Spada