Ventisette anni, sei gol all’ultimo Europeo, capocannoniere in carica della serie A1. Gabriele Murgia è un talento straordinario dell’hockey su prato. Fiore all’occhiello dell’Amsicora scudettata e di una Nazionale italiana sempre meno forte, e che ora rischia di perdere pure lui. E non perché i risultati non arrivino e manchino gli stimoli (a Vienna è arrivata la retrocessione nella terza divisione europea), ma per il semplice fatto che l’hockey su prato è uno degli sport più poveri d’Italia.
«Dall’Amsicora non prendo niente. La nazionale mi dà una piccola diaria di 40 euro al giorno». Per questo bisogna lavorare. Gabriele lo fa in cucina, grazie al diploma preso all’alberghiero, e conciliare impegni in campo e tra fornelli è sempre più difficile. «Parlare di disponibilità per la Nazionale è un grosso punto interrogativo per me. Ho dato tanto come atleta alla maglia azzurra, ho fatto tornei importanti giocando contro nazioni fortissime composte da giocatori professionisti che dedicano la vita a questo sport. Ho girato il mondo e fatto esperienze indimenticabili ma come ho detto in precedenza il lavoro è al primo posto».
E l’hockey non è un lavoro: «Purtroppo questo sport per me e per quasi tutti in Italia è solo una passione grande a cui è difficile rinunciare. Nessuno vive di hockey in Italia, tranne gli stranieri ovviamente, che vengono solo per fare quello. Purtroppo in Italia questo sport è poco valorizzato rispetto a Paesi come Germania, Olanda e Belgio».
Cenerentola degli sport italiani. Risultati a livello internazionale zero. Eppure in Sardegna l’hockey ha una sua tradizione. C’è l’Amsicora, certo, con i suoi 21 scudetti, ma ci sono anche Cus, Ferrini e Suelli. Quattro squadre nel massimo campionato, come nessun’altra regione.
Gabriele si prende tempo per pensare alla Nazionale: «Farò il possibile per rimanere dentro. Ora penso a godermi il campionato e a difendere il titolo italiano stampato sul nostro petto». Un’impresa tutt’altro che semplice. L’Amsicora è tornata a vincere un campionato nove anni dopo lo scudetto della seconda stella, sopportando nel frattempo anche una retrocessione in A2. Ma adesso è seconda in classifica, a nove punti di distacco dal Bra. Dove gioca Fernando Ferrara, fuoriclasse italo-argentino, ex indimenticato, 45 anni e l’atletismo di un ragazzino. Il primo scontro diretto, però, l’ha vinto l’Amsicora: 3-1 a Cagliari. Doppietta di Murgia. Tanto per non perdere le buone abitudini.
Gabriele Lippi