Torneo di calcio per la pace: in campo la squadra di bambini israeliani e palestinesi

Lo sport unisce, spazza via le rivalità, la guerra, il dolore. Tredici bambini israeliani e palestinesi si trovano in Sardegna per partecipare al mini torneo, Selis Social Goal for Peace, un’iniziativa che fa parte del Torneo mondiale “Manlio Selis” che si sta tenendo a  San Teodoro, Tempio Pausania, Buddusò, Monti, Calangianus ed Olbia. I 13 bambini giocano nella stessa squadra e fanno parte del gruppo Social Goal, la cui mission è organizzare e gestire campionati sportivi in tutta Europa e in Asia, inclusivi e durante i quali si creano esperienze sociali per giocatori di tutti i livelli.

Sono scesi in campo e scenderanno anche oggi indossando la stessa maglia non per confrontarsi tra loro, ma giocare contro le squadre composte dai bambini delle città che li stanno ospitando. L’Israele/Palestina Social Goal Team si confronterà con l’Us Tempio 1946, l’Fbc Calangianus 1905, Olbia Calcio, Porto Rotondo Calcio Asdg Atletico Buddusò Montina e Us San Teodoro Calcio .

“Il progetto – spiegano gli organizzatori – nasce tre anni fa dall’idea di Le Coq Sportif, main sponsor del Torneo Manlio Selis, con la collaborazione fattiva di Enea Selis e del gruppo Social Goal. Da questa esperienza consolidata in anni di lavoro in tutto il mondo è nata l’idea di creare un torneo parallelo al Selis, dedicato ai bambini più piccoli, e di invitare una squadra speciale, una rappresentativa mista di atleti di circa 18 bimbi delle annate 2010/2011, in parte provenienti da Gerusalemme e in parte da parte di Tel Aviv”.

Ad accompagnare i ragazzi in questo lungo percorso c’è Yasha Maknouz, responsabile di Social Goal: “I nostri bambini non vedevano l’ora – ha raccontato – perché per molti di loro è significato prendere un mezzo di trasporto per la prima volta, uscire fuori dai confini, vivere un’esperienza indimenticabile. Spesso ci siamo allenati sul cemento, svolgiamo sedute bilingue perché i ragazzi parlano lingue diverse, hanno paura di essere tecnicamente inferiori ai loro avversari ma comunque sognano questo momento”. Per il responsabile del Social Gol è emozionante e fondamentale “lanciare questo messaggio di unione e fratellanza che parte dai più piccoli per arrivare ovunque”. Insieme ai bambini ci sono anche i familiari e i genitori.

“Non stiamo vivendo un utopia, nemmeno un sogno – ha detto uno dei genitori dei bambini intervistato da La Repubblica – , siamo consapevoli di essere una goccia nell’oceano, ma per tre giorni questa goccia è l’oceano”. Ad accogliere i bambini dell’Israele/Palestina Social Goal Team per conto della Fifa c’era anche David Suazo: “Voi oggi siete un piccolo pezzo di storia di inclusione, di amicizia di felicità – riporta La Repubblica – siete una vittoria entusiasmante per tutti noi”.

[Foto di Alessandro Sanna]

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share