“Jorginhooooo”. A un certo punto Spalletti sembrava il povero Rocky balboa che urla “Adrianaaaa” col volto tumefatto dai pugni. “Jorginhoooo”. Spalletti invece dei pugni stava prendendo le pallonate dalla Spagna, e hai voglia di urlare “Jorginhoooo”. Macchè, Jorginho non c’è, come Laura per Nek. E non c’è neanche l’Italia.
Ora: uno guarda il tabellino, vede 1-0 con autorete di Calafiori e magari pensa “peccato, siamo stati sfortunati”. Beh, cerchiamo di essere onesti: ad aver perso 1-0 siamo stati piu che fortunati. Se fosse finita 3-0, qualcuno avrebbe gridato allo scandalo? Purtroppo no. Questa formula dell’Europeo dove per non passare il primo turno devi perderle tutte, subire 80 gol e dichiarare guerra a San Marino, ci dava la possibilità di affrontare la Spagna con un pizzico di leggerezza in più. Siamo stati talmente leggeri che ci hanno spazzato via. Ma proprio di brutto.
Anzi, vi diciamo di più: tranne la Scozia contro la Germania nel match d’esordio, forse in nessun’altra partita di questo Europeo si era visto un divario così ampio tra le due squadre. Un abisso. Oltretutto la Spagna non è neanche in prima fila tra le favorite il che è inquietante.
Il primo test vero, insomma, è da mani nei capelli. Perché comunque ci sono tanti modi di perdere, ma qui avremo superato la metà campo una decina di volte. E quasi sempre con pallonate tipo “amatori” quando l’allenatore ti urla sempre “buttala via”.
Qui Spalletti non diceva di buttarla via, anzi, ma l’Italia è stata proprio incapace di palleggiare. Incapace di uscire dalla propria trequarti. Incapace di salire. Duelli vinti, zero. Anzi, abbiamo vinto quello dei portieri perché Donnarumma è stato protagonista mentre Unai Simon poteva farsi pure una partitina a Clash of Clan coi raccattapalle. Non è stato un problema di formazione, non è che si può dire “eh se avesse giocato Cristante” perché fa pure un po’ ridere. Forse, l unica cosa, ci sarà un po’ da rivedere la posizione di Pellegrini perché là davanti largo serve a poco. Così come bisognerà capire se questo Jorginho ci serve ancora: i dubbi sono tanti.
In un quadro così grigio, proviamo a cercare uno spiraglio di positività. Pur in una partita dove siamo stati dominati, per assurdo siamo arrivati all’ultima azione con addirittura la possibilità di pareggiarla. E poi consideriamo che adesso basterà un pari con la Croazia per essere quasi sicuramente secondi. Di certo il nostro unico orizzonte, in questo momento, possono essere gli ottavi di finale.