Non inganni il pareggio conquistato in casa della capolista Frosinone (2-2), che non è il Real Madrid, il Barcellona, il PSG, il Manchester City, il Bayern e neppure il Napoli, l’Inter o la Juventus. È il Fro-si-no-ne. Così come i problemi del Cagliari sono gli stessi che il team di Tommaso Giulini si trascina da inizio campionato: ovvero, una squadra che non è una squadra.
Inutile che si voglia insistere con la favoletta a uso e consumo di quei pochi che continuano a difendere l’indifendibile. La compagine rossoblù è malpresa, molto malpresa. Gli squilli di tromba che qualcuno ha fatto sentire per un pareggio a Frosinone raggiunto su ingenuo rigore regalato dagli avversari al settimo minuto di recupero, sono davvero un insulto alla realtà dei fatti. Figuriamoci cosa sarebbe stato detto e scritto se ci fosse scappata la vittoria, sfiorata per pochi centimetri di fuorigioco di Lapadula che ha crossato il pallone messo dentro da Pavoletti al 99’, giustamente annullato.
La realtà sarebbe stata totalmente travisata e si sarebbe gridato al “grande Cagliari”. Invece, ne siamo sempre più convinti, è un Cagliari piccolo piccolo e di questo la responsabilità non può che essere a tal punto in capo a chi lo allena e lo guida. Mister Liverani è risultato finora un fallimento totale, negarlo è una falsità. I rossoblù non hanno un gioco, sempre un monotono fraseggio laterale o all’indietro, rare le verticalizzazioni (tipo quella che con il Frosinone ha mandato in rete Luvumbo), assenti le percussioni centrali e le azioni avvolgenti sulle fasce, le giocate spaccapartita. Mister Liverani ci sembra da diverso tempo in confusione, ancora alla ricerca di una formazione a cui apportare eventualmente solo modifiche obbligate. Ha avuto il suo tempo, ha ottenuto i giocatori richiesti perché suoi fedelissimi, la disponibilità di pezzi da novanta come Rog, Nandez, Lapadula, e Pavoletti, decisamente un lusso per la serie B. Ma non è riuscito a fare “una squadra”, e il tempo è ormai scaduto.
Purtroppo il presidente Giulini non ha il coraggio (e forse neppure la disponibilità finanziaria) di prendere la decisione necessaria e che tutti gli chiedono ormai da due mesi, da quando si è capito inequivocabilmente che allenatore e giocatori parlano un linguaggio completamente diverso. Dall’esterno, vedasi commenti sui social, il coro è unanime: serve il cambio della guida tecnica, senza giri di parole l’esonero di Liverani. Si va invece avanti con la speranza che la prossima possa essere la partita della svolta, Ma poi arriva puntuale l’ennesima delusione, l’ennesimo passo falso.
A cinque giornate dalla fine del girone d’andata, il Cagliari è più vicino alla zona retrocessione che a quella dei play off, per non parlare della vetta della classifica distante 13 punti. Se non è un fallimento questo, cos’è altrimenti? Con un organico come quello rossoblù, nonostante la falla di una difesa non all’altezza, le aspirazioni non potevano che essere di vertice. Invece, mentre il baratro è lì a poca distanza, si continua sentire a ogni fine partita la solita litania giustificativa del nuovo insuccesso, la certezza che la prossima sarà la partita della svolta, che la squadra è viva e unita, che il ritorno in serie A è pur sempre possibile.
Sarà così, ma non ci si prenda per i fondelli e si guardino i fatti. La squadra così com’è, appare destinata a galleggiare nei bassifondi della classifica. I colori rossoblù – è l’accusa che viene rivolta al presidente Giulini – meritano rispetto, così pure meritano ben altre soddisfazioni i tifosi, la città, la Sardegna intera che il Cagliari ha l’onore di rappresentare. Presidente e nuovo direttore sportivo Bonato, il popolo rossoblù pretende una svolta: cambio immediato dell’allenatore e a gennaio gli acquisti necessari in difesa e in cabina di regia. Basta con delusioni e sofferenza. La pazienza ha un limite.
Luciano Onnis
Frosinone (4-4-2): Turati; Sampirisi, Lucioni, Ravanelli, Cotali (61’ Insigne); Rohden (77’ Lulic), Mazzitelli,Boloca, Garritano, (77’ Bocic); Moro (61’ Frabotta), Mulattieri (88’ Borreli). All: Grosso
Cagliari (4-4-2): Radunovic, Di Pardo (82’ Pavoletti), Capradossi, Obert, Carboni (55’ Barreca); Nandez, Viola (55 Makoumbou), Kourfalidis (82 Deiola), Rog (73’ Mancosu); Luvumbo, Lapadula. All: Liverani
Reti: 14’ Luvumbo; 32’ Rohden; 67’ Insigne; 97’ Lapadula (r).
Arbitro: Fabbri