Il Cagliari nuovamente in campo per dimenticare Torino e la figuraccia rimediata contro i granata. Dopo tre giorni di riposo, i rossoblù hanno ripreso ieri pomeriggio, e li proseguiranno oggi, gli allenamenti al Crai Sport Center di Assemini con tutti gli effettivi abili arruolati, ad esclusione di Zito Luvumbo che prosegue con il lavoro personalizzato per recuperare l’infortunio subito un mese fa. Fra i rossoblù l’umore non è certamente quello del dopo Lecce, verosimilmente si sono resi tutti conto di aver disputato a Torino la peggiore partita di questo campionato. Una prestazione che ha cancellato la serie positiva di 7 punti in tre partite e riconsegnato ai rossoblù una posizione di classifica molto vicina alla soglia della zona rossa.
È stato, quello sotto la Mole, un altro appuntamento mancato della squadra di Davide Nicola, incapace di spiccare il volo dopo la rincorsa in pista. È giá successo due volte quest’anno, molte altre volte lo scorso campionato. Come chiamare questa cronica lacuna della compagine cagliaritana? Paura di volare? Mancanza di personalità? Instabilità psicologica? Valori che si riposizionano sullo standard reale? Forse un po’ tutto. Su quanto accaduto a Torino, non è piaciuta proprio la giustificazione di Nicola alla prova imbarazzante dei suoi. “I ragazzi erano stanchi dalla partita di cinque giorni prima con il Lecce”: no, mister, questo non doveva dirlo perché non ha fatto altro che smentire se stesso nello spazio di 24 ore. Nella conferenza stampa pre gara del giorno prima, alla domanda precisa circa il timore che i suoi ragazzi potessero accusare la fatica, il tecnico rossoblù aveva smentito categoricamente con decisione: “Una possibilità che escludo perché i ragazzi sono allenati per giocare una partita anche tre giorni dopo quella precedente”.
Così non è stato, a detta dello stesso mister. Normale che l’allenatore protegga la squadra dopo un bruttissimo passo falso, ma attenzione che le parole rimangono e i tifosi leggono e ascoltano. E poi giudicano. Capitolo chiuso, un piccolo incidente comunicativo non scalfisce di certo l’apprezzamento della tifoseria per Nicola e per il suo lavoro. Certo, i risultati e la classifica non sono propriamente esaltanti, c’è solo da prendere atto che la dimensione del Cagliari rimane quella che è da lungo tempo. E non c’è verso che faccia quel salto di qualità che i tifosi sognano. Il modello Atalanta è lontano una distanza siderale. Purtroppo.
L.O.