di Luciano Onnis
«Una partita importantissima, ma non è uno spareggio»: ipse dixit – o meglio, ridixit visto che all’occasione lo ripete – l’allenatore del Cagliari Davide Nicola nella conferenza stampa della vigilia della partita di domani alla Unipol Domus (20,45) con il Genoa, squadra che sta più su in classifica di 6 punti e che sicuramente respira aria migliore di quella dei rossoblù di casa. Il tecnico cagliaritano non vuole caricare di eccessiva tensione l’incontro parlando di partita determinante, ma non nega che il risultato sarà per la sua squadra importantissimo nella corsa salvezza. E sa, oltre tutto, che la sua squadra è chiamata a cancellare due sconfitte consecutive, frutto di prestazioni tutt’altro che esaltanti. Alla base un evidente calo di concentrazione e di condizione fisica in diversi giocatori, per cui da martedì era scattato un pre ritiro che, a detta del mister e della società, non è stata una punizione ma un modo di stare assieme e di serrare le fila in vista di impegni importantissimi prima della imminente sosta del campionato.
«Si va in ritiro per preparare la partita, stop – ha risposto Nicola alle domande “impertinenti” dei giornalisti che volevano chiarimenti sul perché del ritiro lungo anticipato-. Non guardo mai troppo oltre la settimana. Stando più tempo assieme abbiamo avuto modo di visionare filmati e ci siamo concentrati sugli errori. Ci sono dettagli su cui lavorare, ma dobbiamo migliorare in attenzione, capacità di prevedere cosa accadrà e comunicazione in campo. Abbiamo interpretato bene il primo tempo contro il Bologna, ora dobbiamo mettere insieme nel modo giusto la pressione ultra-offensiva e la capacità di togliere spazio all’avversario. Il ritiro è arrivato perché la settimana è molto corta e abbiamo speso tanto nelle ultime tre partite. Oggi i ritiri non sono più come si pensava prima, punitivi e con pochi servizi: ora c’è un centro sportivo in cui ci si può riposare, allenare e fare tante cose utili per migliorare insieme. Siamo stati ben felici di farlo, per compattarci e concentrarci su quanto va migliorato. Il ritiro porta la possibilità di concentrarsi esclusivamente sulla partita con il Genoa, distribuire i carichi di lavoro, fare delle sessioni video che altrimenti non riesci a curare. Siamo concentrati sulla sfida di domani e sono convinto che ci faremo trovare pronti».
Svelato il giallo del ritiro da parte del tecnico, si passa all’avversario di turno. «Da quando c’è Vieira – ha commentato Nicola -, il Genoa ha migliorato il rendimento a livello di punti grazie all’organizzazione difensiva, dimostrando la capacità di variare a livello tattico per quanto riguarda le due fasi e la costruzione in funzione di come è messo l’avversario. Il Genoa copre bene il campo ed è ordinato in fase di non possesso, mentre quando gioca il pallone cerca spesso la superiorità numerica in fase di costruzione. Hanno raggiunto un equilibrio importante, starà a noi valorizzare i nostri punti di forza per incidere in zona gol».
Poi una analisi a microfoni aperti sui singoli, come Mina e Gaetano, Coman e Felici, Zappa e Zortea: «Yerry sta bene, come tutti i compagni. Credo che abbia raggiunto una continuità di condizione e rendimento mai avuta, è un giocatore importante per noi all’interno del collettivo. Gaetano? Ha avuto qualche problemino, ma ora questo conta poco: serve dare sempre il massimo quando si viene chiamati in causa. Sento i ragazzi mentalizzati nel modo giusto, ognuno vuole raggiungere l’obiettivo. Io non vedo l’ora di raggiungerlo insieme a loro, concentrato nel presente e sapendo che tutto ciò che posso controllare lo vaglio al massimo con dedizione e attenzione. E loro fanno lo stesso con me».
Coman e Felici, invece? «Florinel è arrivato da un contesto diverso a livello ambientale e tecnico, ha lavorato con carichi di lavoro giusti e ora è assolutamente nella condizione di poter giocare almeno un tempo. È un giocatore duttile, può giocare anche a destra oltre che a sinistra. È pronto e vedremo se e quanto utilizzarlo. Mattia Felici deve ancora crescere molto: ha ampi margini di crescita. Sta prendendo sempre più consapevolezza della categoria, migliorando nella velocità di pensiero e di esecuzione. Gli va dato tempo per migliorare e dimostrare il suo valore, è uno dei pochi giocatori che vengono da un campionato di Serie B e oggi gioca parecchie gare da titolare in Serie A, per prendere confidenza ci vuole tempo”. Infine, la così detta catena di destra con Zappa e Zortea, ultimamente visibilmente appannata. «Sono due giocatori che stanno giocando insieme e che potrebbero essere al contempo l’uno il sostituto dell’altro. La catena ha sempre risposto bene e Zortea ha anche dato un contributo importante in termini realizzativi. È il momento, questo, in cui dobbiamo riuscire a interpretare entrambe le strategie durante la stessa partita: conquistare spazi e alzare il baricentro così come rimanere compatti e togliere spazi all’avversario. È difficile per tutti, chi lotta per il nostro obiettivo ha le nostre stesse difficoltà. Ma sono convinto che la parte migliorativa sia quella di riuscire ad applicare le due strategie nella stessa partita e abbiamo lavorato molto in settimana su questo». Appuntamento alla Unipol Domus per cercare una vittoria che sarebbe importantissima per la classifica e che ridarebbe fiato alla squadra di Nicola dopo le due sconfitte con Juventus e Bologna, non tanto per il risultato – che può starci benissimo vista la differenza dei valori in campo -, ma per le prove scialbe del Cagliari, dove solo il portiere Caprile e in parte il centravanti Piccoli hanno fatto in pieno la loro parte.