Il Cagliari spreca l’occasione per risalire la classifica. Col Toro finisce 1-1

Le avversarie in coda alla classifica si fermano, ma il Cagliari non riesce ad approfittarne e stecca nuovamente alla Unipol Domus. Un altro passo falso quando era indispensabile vincere per riagguantare le altrettanto derelitte concorrenti, ma il treno continua a passare invano. Si rischia di essere ripetitive. Se fuori casa ogni tanto si riaccende il lumicino (Sassuolo e Verona), a casa propria riemergono le lacune croniche di un organico costruito male e ancor peggio assemblato in campo. Ci sarà da soffrire molto, e l’orizzonte è tutt’altro che sereno.      

Nella partita che sarebbe dovuto essere un altro trampolino verso il rilancio, Mazzarri sceglie nuovamente il 3-5-2, intercambiabile in corso d’opera con il 3-4-2-1 che nel cuor gli sta e che con il mercato di gennaio potrebbe essere la prima scelta per i rossoblu, perlomeno contro avversari di pari grado.  Modulo che invece Juric non ha tradito e riproposto a Cagliari  nel freezer (ma non più di tanto) della Unipol Domus, per l’occasione con ampi spazi vuoti sugli spalti. In parte per delusione, ma anche per l’orario poco invitante e le condizioni meteoclimatiche poco invitanti. Giusto gli irriducibili, gli altri a casa davanti alla tv. 

Inizio di gara frizzante, ma la frenesia in campo da ambo le squadre  (voglia di scaldarsi?), non trova riscontro sotto porta. Fra i rossoblu è sempre penalizzante la mancanza di piedi buoni in mezzo al campo, dove si perde una quantità industriale di palloni con passaggi sbagliati e ingenuità.   Bisogna aspettare il 25esimo  per una prima occasione da rete dei rossoblu. Nandez si infila in contropiede sulla destra nella difesa del Torino sguarnita, ma il suo cross  rasoterra è facile preda di Milinkovic che anticipa Keita.

Al 31esimo quel che non ti aspetti, ma che tutti temevano.  Cragno non trattiene il pallone su un tiro dalla distanza, si avventano Sanabria e Carboni, l’ultimo a toccare è il difensore rossoblu e il pallone finisce in rete.  Il Cagliari è vuoto, smarrito, colpito e messo momentaneamente all’angolo. Al 37esimo comincia a riecheggiare  la delusione  dei tifosi,  con l’invito della Nord ai propri beniamini a tirar fuori i gioielli della casa e reagire  davanti allo spettro di un’altra, ennesima figuraccia casalinga. La reazione  dei cagliaritani è sterile, disordinata, inefficace. E si va così a testa china negli spogliatoi, con Mazzarri scenosamente su di giri  come solo lui sa fare (ma contro chi ce l’ha?)  e con una salva di fischi suddivisi fra arbitro, reo di alcune valutazioni non proprio felici a danno della banda Mazzarri, e in parte anche ai propri giocatori. 

Al ritorno in campo il Cagliari sembra decisivo a riscattarsi e al 51 occasionissima per Joao Pedro che di testa a colpo sicuro offre la possibilità a Milinkovic di esaltarsi. Due minuti dopo però il capitano imita Keita e  si inventa un colpo da fuoriclasse:  e in sforbiciata, su torre di Ceppitelli, insacca: 1 a 1 e si riaccendono le speranze rossoblu. Al l’82 per poco i granata non raddoppiano in contropiede, ma Praet  spara fuori da solo davanti a Cranio. Due minuti  dopo ci prova anche Zaza, alto di testa sulla traversa. Il Cagliari non ne ha più, compie una serie impressionanti di errori e gli ospiti per poco non si portano via i tre punti. Un’altra occasione perduta per il Cagliari, la situazione si fa sempre più drammatica. Con questa squadra sarebbe un’impresa salvarsi,  così non ci sono le premesse per una risalita. Aspettando il mercato di riparazione, non resta che accendere un cero a Sant’Efis.

CAGLIARI (3-4-2-1) Cragno; Caceres, Ceppitelli (78 Godin), Carboni; Bellanova, Nandez,  Grassi (78 Pereiro), Marin, Dalbert (87 Zappa); Joao Pedro, Keita Baldè (63 Pavoletti); All: Mazzarri.

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic; Zima, Bremer, Buongiorno (55 Rodriguez); Aina, Lukic, Pobega (46 Baselli), Vojvoda; Pjaca, Sanabria (56 Zaza), Brekalo (56 Praet). All: Juric

Arbitro: Massimi

Reti: al 31 autogol di Carboni, al 53 Joao Pedro.

L. On

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