Per Davide Nicola c’è una bella gatta da pelare in vista della partita di domenica a Marassi con il Genoa del nuovo allenatore Vieira, subentrato l’altro ieri all’esonerato Gilardino. Si chiama “gatta Marin” ed è bella nel vero senso della parola, tant’è che problemi simili il tecnico cagliaritano vorrebbe sempre averli.
Spieghiamo meglio: Marin, dopo aver già dimostrato sul campo di essere una pedina importantissima per questo Cagliari, si è trovato nelle ultime partite a doversi accomodare in panchina perché l’allenatore ha individuato nel binomio Adopo-Makoumbou la sua coppia ideale di mediani per il 4-2-3-1 che gli sembra essere il modulo più adatto alle caratteristiche dei rossoblù. Pertanto, Razvan si è dovuto sedere in panchina, entrando nei finali di gara e in una partita neppure in quello.
Una scelta che Nicola ha dovuto fare a malincuore, ma in quei momenti motivata. Ora, però, la situazione si è evoluta e sta complicando le scelte di Nicola. Marin è reduce da partite strepitose con la nazionale rumena, di cui è anche capitano, risultando tra l’altro anche capocannoniere con quattro reti nelle partite dei giorni scorsi. Il giocatore è in condizioni di forma eccellenti, rimane il centrocampista del Cagliari più duttile, l’unico fra i compagni di reparto a vedere la porta avversaria e capace di andare a rete con tiri dalla distanza.
Ce n’è d’avanzo per rivendicare un ruolo da titolare anche nel Cagliari, senza dover aspettare il suo turno in panchina, all’ombra perfino di Deiola che contro il Milan gli è stato preferito per dare maggiore fisicità al centrocampo. Marin, in situazioni di normalità, non può stare in panchina. Sta al tecnico trovargli un posto fin dall’ inizio partita, ora come ora lo deve fare. Magari rimescolando le carte con uno schieramento ad albero di Natale 4-3-2-1. In tal caso rimarrebbe da scegliere fra Villa, Gaetano e Luvumbo per affiancare all’insostituibile Piccoli, mentre per due o tre posti a centrocampo se la giocano Marin , Makoumbou, Adopo, Zortea, Prati, Deiola e Felici. Sta a Nicola l’arduo compito di pelare questa bella gatta. Possibilmente senza farle e senza farsi male.
L.O