Giusto il tempo di leccarsi le ferite che domani si torna in campo per dimenticare, e far dimenticare, la brutta figura di Udine. Il Cagliari ha l’opportunità di farsi perdonare agli occhi dei tifosi incontrando il Bologna, che dopo le mirabilie dello scorso campionato che hanno portato i felsinei in Champion, non sembra più quello della passata stagione. A Udine, i rossoblù hanno sbagliato tutti, a partire dallo scellerato Makoumbou, su cui pesa gran parte della sconfitta. Ha sbagliato anche l’allenatore Nicola rispolverando un modulo, il 3-5-3 che non è palesemente nelle corde vocali di questo Cagliari.
Lui sostiene che la squadra deve avere più moduli in canna e che li deve applicare a seconda degli avversari, ma il 3-5-2 meglio metterlo da parte e riproporlo solamente quando si tratta di erigere barricate davanti alla propria porta. Diversamente, no grazie. Altro errore macroscopico del mister è stato quello di tenere in campo dopo la prima sciocca ammonizione il congolese, sapendo presumibilmente dei suoi precedenti con Lazio e Verona nello scorso campionato. Alzi la mano chi, seguendo la partita, non ha pensato che Makoumbou avrebbe lasciato nuovamente la squadra in dieci. Detto e fatto. Venti minuti dopo ha commesso un nuovo stupido e inutile fallo, facendosi buttare fuori al 29° del primo tempo, con oltre due quarti di partita ancora da giocare. Nicola ha fatto con Makoumbou un secondo grave errore. Lo ha lasciato come ultimo uomo della difesa sui calci piazzati a favore, pur sapendo che una veloce ripartenza degli avversari lo avrebbe messo in crisi. Così è stato, e da lì è nata l’espulsione per doppio giallo. Domani, meno male, si riparte. E domani si riparte. “Si riparte dalla voglia di far bene – ha esordito il tecnico -, di essere sempre propositivi. Secondo me a Udine noi abbiamo fatto una buona prestazione nella fase di non possesso se si considera che la squadra incontrata non è un avversario qualunque. È una squadra che ha vinto cinque partite e che si è vista annullare il gol anche la precedente partita per due centimetri di fuorigioco. Fondamentalmente mi sarebbe piaciuto, come ho detto nella conferenza post-partita, vedere nell’undici contro undici come si sarebbe evoluta la gara”. Per il futuro, che si fa? “Dobbiamo sempre avere il coraggio e la sfrontatezza di proporre il nostro gioco – dice il mister -, anche quando non ci riusciamo perché l’avversario dall’altra parte è abile. Quindi si riparte da quelle certezze che ci hanno portato a fare bene le cose nelle ultime tre partite prima di Udine”. Come giocherà domani la squadra, quale modulo e quali cambi? “farò le opportune valutazioni e domani deciderò – annuncia Nicola -. Con l’eccezione di uno o due giocatori che hanno un po’ meno minutaggio degli altri, tutti hanno avuto occasione per dimostrare il proprio valore e a maggior ragione alla terza partita in undici giorni. La partita di Udine è stata condizionata da errori, senza aprire processi, per carità. In questo caso cosa fa l’allenatore alla ripresa? Lavora su questi errori per cercare di eliminarli. Ma gli errori sono fondamentali quando accadono sporadicamente. No, se un tipo di errore accade spesso. Vuol dire che allora ci sono altre problematiche. Noi stiamo commettendo errori in parte dettati, come è successo con l’Udinese, da una errata gestione del momento. Questo peraltro può accadere, sapete benissimo che io non ho interesse a puntare il dito contro nessuno perché io non mi concentro solo sugli errori, ma anche su ciò che i giocatori fanno di positivo”. Sulla formazione da mandare in campo domani, solo la conferma che ci sarà finalmente Prati a fare il play o il doppio mediano, complice la squalifica di Makoumbou. Potrebbero esserci anche altri cambi, ma si saprà solo mezz’ora prima del fischio di inizio.
L.O.