Il Cagliari torna a farsi brutto e prende tre sberle da una Lazio decisamente superiore in ogni settore del campo. Finisce 3 a 0 per gli ospiti e non c’è niente da obiettare. Si sperava, da parte dei tifosi cagliaritani, in un replay della splendida partita casalinga con il Napoli e di quella in trasferta con il Torino, ma il miracolo non si è ripetuto. Il Cagliari torna ad essere una squadra che deve fare salti mortali per salvarsi e ricordarsi che deve dare sempre il 120 per cento se vuole raggiungere il traguardo della permanenza in serie A.
Partita inizialmente senza grossi sussulti, ma con la Lazio di gran lunga superiore nella gestione del pallone e negli affondi in avanti. La partita si mette subito male al 16esimo quando Altare non può tagliarsi il braccio e intercetta un tiro di Luiz Alberto. A Maresca, complice il Var, non sembra vero di assegnare il rigore ai laziali. Immobile, dopo due minuti di discussioni, dal dischetto si conferma giustiziere del Cagliari e insacca spiazzando Cragno. I rossoblu non riescono a essere quelli delle domeniche scorse, soprattutto con il Napoli, e accusano la differenza dei valori tecnici in campo.
La Lazio nello stretto comanda la partita, poi affonda velocemente creando non pochi problemi alla retroguardia rossoblu, oggi in affanno per la scarsa protezione del centrocampo. Deiola sbaglia tutto e mostra ancora una volta tutti i suoi limiti, Marin gira a vuoto fra centrocampo e attacco, Grassi è disorientato davanti ad avversari che si infilano da tutte le parti. I due attaccanti rossoblu? Non pervenuti. Meriterebbero entrambi di essere sostituiti, anche se per Joao Pedro si spera sempre che esca dal suo ricorrente letargo e azzecchi una delle giocate di cui è capace nonostante la giornata imbarazzante.
Per Pereiro è invece un semplice ritorno al passato: un giocatore inaffidabile, buono per qualche spezzone ma che non può essere titolare in una squadra che ha sempre necessità di avere undici uomini effettivi in campo. Il Cagliari oggi è tornato a essere una squadra che dovrà fare salti mortali per salvarsi. Merito della Lazio o solo un calo di concentrazione? Mazzarri dalla panchina non riesce ad aggiustare la macchina, Sarri lo ha imbrigliato in ogni settore del campo. In campo non c’è stato confronto, i laziali hanno fatto quel che volevano.
Al 42esimo il raddoppio, annunciato, di Luiz Alberto su contropiede velocissimo scaturito dall’ennesimo pallone perso dai rossoblu in attacco. Giornata decisamente negativa, il Cagliari è solo l’ombra di quello ammirato nell’ultimo mese. Dagli spogliatoi, nell’intervallo, si attende la scossa. E qualche cambio subito, senza aspettare gli ultimi venti minuti finali.
Secondo tempo. I cambi auspicati non ci sono, si riparte dalla formazione del primo tempo. La musica non cambia, al 51esimo Lazio vicino al raddoppio, ancora in contropiede. I laziali si trovano in quattro contro due, ma Cragno è bravo a deviare il tiro incrociato di Immobile. Entrano Pavoletti e Carboni, escono l’imbarazzante Deiola e il frastornato Altare, Mazzarri dispone un 3-4-1-2, m non è giornata.
Ennesimo pallone perso a centrocampo e al 62′ Felipe Anderson spegne ogni velleità di recupero dei padroni di casa. Gol bellissimo, il laziale si ricorda di essere brasiliano, salta come birilli i difensori cagliaritani dopo un fraseggio tecnicamente pregevole fra le punte, e insacca facilmente. La partita non ha più storia, gli uomini di Sarri si limitano a condurre in porto la navicella carica di tre punti per l’Europa, il Cagliari deve riavvolgere il nastro e ricominciare da Torino. Forse è il caso di ricalarsi nella giusta dimensione della lotta per la salvezza.
L.On
CAGLIARI (3-4-2-1): Cragno; Goldaniga (77 Ceppitelli), Lovato, Altare (57 Carboni); Bellanova, Grassi, Deiola (57 Pavoletti), Dalbert (77 Zappa); Marin, Pereiro (67 Baselli); J.Pedro; (All:Mazzarri)
LAZIO (4-3-3): Strakosha; Marusic, Luiz Lopez,Acerbi, Radu; Milinkovic, Leiva, Luis Alberto (89 Basic); F.Anderson (84 Romero), Immobile, Zaccagni (68 Pedro).(All: Sarri)
Arbitro: Maresca di Napoli