Impresa del Cagliari Primavera che conquista la Coppa Italia superando il Milan con un netto 3-0 nella finale disputata all’Arena Civica “Gianni Brera” di Milano. I rossoblù dominano la partita fin dalle prime battute, chiudendo il primo tempo sul 2-0 grazie alle reti di Vinciguerra e Bolzan. Nella ripresa, il sigillo definitivo arriva da Trepy, mentre il portiere Iliev si rende protagonista parando un rigore.
Grande festa al triplice fischio: in campo, insieme alla squadra, il tecnico Fabio Pisacane e il dirigente Roberto Muzzi hanno celebrato il prestigioso traguardo davanti a un nutrito gruppo di tifosi sardi accorsi fino a Milano. In tribuna anche Nicolò Barella, cagliaritano doc e prodotto della scuola calcio intitolata a Gigi Riva, visibilmente emozionato per la vittoria.
Nonostante alcune assenze nelle file rossonere – tra cui Camarda, impegnato in prima squadra, e altri elementi in forza al Milan Futuro in Serie C – il risultato non lascia spazio a interpretazioni: la finale è stata a senso unico.
Per il Cagliari si tratta del secondo trofeo nazionale della sua storia, dopo lo storico scudetto del 1970 con Gigi Riva, senza considerare i titoli di Serie B e Serie C.
“È bello aver sentito un po’ di Sardegna anche qui – ha commentato il presidente Tommaso Giulini – ed è un orgoglio vedere quattro sardi titolari in questa squadra”. Poi, negli spogliatoi, ha festeggiato insieme al gruppo, mentre Barella ha fatto i complimenti ai giovani rossoblù direttamente sul campo.
Commosso l’allenatore Fabio Pisacane: “Il primo ringraziamento va ai tifosi che ci hanno sostenuto fino a Milano. Partita perfetta? Non esistono partite perfette, ogni giorno è un’occasione per migliorarsi. Dedico questa vittoria a mio figlio Andrea e alla mia famiglia”.
Soddisfazione anche da parte del direttore generale Stefano Melis: “Sì, possiamo dirlo: è stato un trionfo”.
Tra i protagonisti, il capitano Vinciguerra: “È stato un regalo bellissimo per il popolo sardo che mi ha adottato da ragazzino. Ancora non realizzo: vedere quei tifosi sugli spalti mi ha dato una carica incredibile. Il mio gol? Quando ho visto la palla sul destro, ho capito che sarebbe finita come contro la Juventus”.
Il difensore Cogoni ha raccontato la vigilia tesa: “Non ho chiuso occhio. Sognavo di alzare la Coppa, ed è successo davvero”. Il post-partita è stato una vera festa, con la sala stampa invasa dai compagni tra spumante, cori e abbracci.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente rossoblù Tommaso Giulini: “Una grandissima soddisfazione per un lavoro che parte da lontano, dal nostro responsabile Bernardo Mereu a tutte le altre figure del Club – si legge nella pagina ufficiale del Cagliari Calcio -: Pierluigi Carta e Oscar Erriu, Roberto Muzzi e tutti gli altri. Tanti ragazzi sardi venuti su dal nostro vivaio, altrettanti stranieri che si sono integrati alla grande diventando quasi dei sardi d’adozione. È un trofeo bellissimo che premia il lavoro fatto durante gli anni, dal basso verso l’alto, come deve fare un Club come il nostro. Mister Pisacane ha fatto un lavoro straordinario, due stagioni fa ha preso il gruppo in zona retrocessione e oggi siamo arrivati qui. L’anno scorso avevamo sfiorato i playoff e per un soffio non li acciuffammo, ci andò il Milan e oggi è una sorta di rivincita”.
“Lo scouting del territorio nell’Isola è sicuramente fondamentale, c’è poi quello in Italia e all’estero, andando a trovare risorse laddove altri club magari non arrivano e riuscendo a valorizzare quelle che sono le nostre potenzialità. Questo puoi farlo solo se chi lavora nella Società ha grande competenza e senso di appartenenza, capendo bene cosa significhi rappresentare i colori rossoblù”, ha aggiunto il presidente.
Infine un commento sulla partita contro l’Inter: ““Sabato abbiamo un’altra partita qui a Milano, questa volta con la prima squadra: speriamo di essere felici come oggi. Sarà una gara durissima come è ovvio, magari l’Inter sarà un pizzico più stanca dopo la Champions League ma sicuramente dovremo fare la gara perfetta, stiamo bene e vogliamo dare come sempre tutto per inseguire l’obiettivo. Non sarà semplice, ma questa squadra ha dimostrato di sapersela giocare contro chiunque”.