Il Cagliari perde anche a Palermo e precipita verso la C. Ma Giulini tace e non fa nulla

Sempre più brutto, sempre più perdente. Il misero Cagliari di Liverani le busca anche a Palermo (2-1, ma potevano essere di più) ed è in piena zona retrocessione, a 3 punti dall’ultimo carro della classifica.

Ormai non c’è più niente di nuovo da dire su una squadra e un campionato che stanno facendo vergognare e indignare i tifosi fino a ogni limite di sopportazione. Il popolo rossoblù non ne può più: di un allenatore fallimentare, di giocatori limitati e male assortiti nella loro stessa  pochezza, di un presidente che in otto anni al vertice della società non ne ha azzeccata una.

Dopo i velleitari proclami sparati a vanvera nel tempo (Europa, stadio nuovo), il risultato è ad oggi che squadra e società, dopo due retrocessioni dalla serie A,  stanno precipitando verso la C, altro che storie. In qualunque altra piazza attaccata alla propria squadra, sarebbe scoppiata la rivoluzione del tifo. Qui a Cagliari, giusto dalla scorsa partita in casa con il derelitto Perugia ultimo in classifica (vittoria in extremis, e neanche meritata), è cominciata la contestazione: clamorosa, unitaria, forte, decisa, con Liverani invitato da tutto lo stadio a fare le valigie. Anche chi finora era rimasto, per interessi evidenti, attaccato al carro societario, ha cominciato ad alzare testa e voce.

Davanti allo scempio di questo Cagliari, non si poteva  francamente continuare a tacere. L’allenatore Liverani ha fallito in tutto e per tutto, non  è stato in grado di plasmare la squadra,  di darle un gioco, di fornirle personalità, di  darle fame di risultati, di farla sentire un orgoglio per i tifosi, per la città, per la Sardegna. È pur vero che la società (il presidente Giulini) gli ha dato in mano un giocattolo rotto, con un organico altamente deficitario in tutti settori, in particolare una difesa inguardabile.

Ai nomi sulla carta di valore superiore (Nandez, Rog, Camarata, in parte Pavoletti),  ha affiancato giocatori spremuti e autentiche scamorze.  Giulini ha scaricato gli insuccessi su figure societarie recentemente messe alla porta, ma non ha convinto nessuno. L’ex ds Capozucca, in una intervista della scorsa settimana,  si è tolto qualche sassolino dalla scarpa e detto che il presidente ha sempre deciso di testa sua e quasi mai gli ha consentito di scegliere lui  allenatore e giocatori. Come  avvenuto  appunto per Liverani e per alcuni suoi pretoriani fatti arrivare a Cagliari  su sua richiesta.

Adesso che il Cagliari è miseramente finito nelle zone basse della classifica e che il ritorno rapido in serie A diventa una chimera, il presidente Giulini tace e non spiega. E soprattutto non si decide a cacciar via un allenatore perdente e in totale crisi confusionale. Un istinto di conservazione che si porta appresso dallo scorso campionato di serie A, quando ha tenuto alla guida tecnica  della squadra il dannosissimo Mazzarri fino a tre giornate dal termine. E infatti per questo, il Cagliari è retrocesso in serie B.  Quello attuale  sembra voler  prendere  la stessa china.

Non sappiamo se il patron rossoblù interverrà, e quando. La vittoria in extremis nel turno precedente (Perugia), ha probabilmente fatto ulteriormente tergiversare il presidente, facendogli concedere ulteriore fiducia Liverani. Ma ieri a Palermo c’è stata l’ennesima esibizione penosa della squadra. La continuità di risultati positivi è andata ancora una volta disattesa, con la conferma inconfutabile della debolezza della squadra e del tecnico che la guida. È probabile (speriamo di essere smentiti, ndc) che Giulini  rinvii ogni decisione nonostante la nuova sconfitta in terra siciliana, con annessa penosa figura.

Attenderà forse  la partita del giorno di Santo Stefano con il Cosenza (penultimo in classifica) per far mangiare il panettone a Liverani e fare il cambio della guida tecnica in concomitanza con la sosta del campionato, dando modo al nuovo mister di conoscere la squadra e avviare la risalita? C’è però la possibilità, di questi tempi, che una eventuale vittoria sul Cosenza dia stabilità alla panchina di Liverani. Salvo vederla traballare  nuovamente davanti a una eventuale sconfitta. E così via a seguire, nella crescente  depressione generale di tifosi e ambiente.

I rossoblù sono da ieri in ritiro. Non rimane che scrivere una letterina a Babbo Natale affinché porti quel regalo chiesto ad alta voce dagli spalti della Unipol Domus nell’ultima partita casalinga e sui social della tifoseria cagliaritana.

Luciano Onnis   

Palermo (3-5-2): Pigliacelli, Mateju, Nedelcearu, Bettella, Valente, Segre, Stulac, Gomes, Sala, Di Mariano, Brunori. (All:Corini)

Cagliari:(4-3-1-2): Radunovic; Zappa (Viola); Altare (Carboni), Capradossi (Dossena), Obert; Nandez, Makoumbou, Kourfalidis (Pereiro); Falco (Luvumbo), Lapadula, Pavoletti. All:Liverani 

Arbitro:  Maresca

Reti: Brunori 37’ (r); Segre 53’; Pavoletti (95’) 

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