di Luciano Onnis
La paura fa novanta e soprattutto 0-0. Poco male, il pareggio può andar bene al Cagliari che tiene l’Empoli a distanza di sei punti, ma sarebbe potuta essere anche una vittoria risolutiva se i rossoblù fossero stati meno timidi nell’affrontare un avversario che ha dimostrato di valere il terzultimo posto in classifica.
Il pareggio è uno dei due risultati su tre che andavano bene al Cagliari e così va accettato. Però, un vero peccato in considerazione delle prossime due partite che la squadra di Davide Nicola dovrà affrontare: domenica l’Inter al Meazza e il giorno di Pasquetta alla Unipol Domus con la Fiorentina proiettata verso un posto in Europa, nella Conference League. Quella contro i toscani, è’ stata nel suo insieme una partita brutta da vedersi, giocata male da entrambe le squadre. L’Empoli aveva necessità di vincere per risalire la classifica, ma le sue forze non glielo consentono.
E’ seriamente candidata di andare a far compagnia a Monza e Venezia nel prossimo campionato di serie B. Il Cagliari, invece, ha avuto paura di cercare la vittoria e si è accontentato di non perdere. L’attacco non è praticamente esistito, in tutta la partita si è visto solo un tentativo farlocco di tiro in porta da parte di Piccoli, per il resto neppure l’idea di andare in gol. I rossoblù si sono adeguati alla modestia degli avversari e hanno fatto anche loro altrettanto. Rischiando però la beffa in più di un’occasione, fortunatamente scampata per la bravura di Caprile e l’incapacità degli attaccanti azzurri di far male agli avversari. Davide Nicola ha scelto di schierarsi a specchio con la squadra di D’Aversa in un 3-4-2-1 bloccato. Difesa con il mancino Palomino braccetto di destra, Mina centrale Luperto alla sua sinistra. A centrocampo duemediani (Prati e Adopo) supportati dagli esterni Zortea e Augello con il compito di bloccare le rispettive corsie. In attacco, a supporto della prima punta Piccoli, Viola e Luvumbo apparsi decisamente evanescenti. Per dirla tutta senza giri di parole, i peggiori in campo della squadra. Tutto sommato, però, va bene così.
Era necessario non perdere e così è stato. A 30 punti, potrebbero bastarne altri 4-5 per rimanere in serie A. Ce ne sono in palio 21, sarebbe un suicidio non fare quelli che servono e con un calendario abbastanza agevole. Oltre alle già citate Inter e Fiorentina, i rossoblù dovranno affrontare in casa l’Udinese senza più ambizioni (il sogno Europa non è alla loro portata) e il Monza alla penultima di campionato, con i lagunari presumibilmente già in B. In trasferta anche Como e Verona, con entrambe le squadre sicure di rimanere in A. Per la squadra rossoblù la salvezza è a portata di mano, basta prenderla. Basteranno un po’ di attenzione e la giusta determinazione.