Da questo pomeriggio nuovamente tutti in clausura nel monastero del Crai Sport Center di Assemini. Il Cagliari torna in ritiro in vista della delicatissima partita di lunedì a Parma, con i rossoblù di Davide Nicola che partono per la risalita dall’ultimo posto in classifica solitario in cui sono precipitati con un inizio di campionato a dir poco avvilente. Come hanno tenuto a precisare il presidente Giulini e il mister nelle loro conferenze stampa dell’inversamente esaltante Cagliari-Empoli, il ritiro anticipato non vuole essere una punizione per i giocatori, ma un modo di stare assieme per ritrovarsi e leccarsi le ferite alla ricerca di “diventare squadra”, cosa che finora non è avvenuto dopo tre mesi di conoscenza, studio e applicazione.
La vittoria in Coppa Italia di martedì non deve far credere che i problemi siano stati risolti. Ci sono ancora tutti, eccome. Una partita che è servita sì a passare il turno e andare a confrontarsi con la Juventus a dicembre, ma anche a far fare minutaggio a quei giocatori ancora in ritardo di condizione e finora poco utilizzati (Gaetano e Palomino in primis) e quelli (i nuovi) che ancora non si sono messi in mostra per quel che valgono. Lo stesso discorso anche per i “vecchi” che sgomitano nella ricerca di maggiore spazio in prima squadra. Cosa ha detto e confermato la partita con la Cremonese è evidente: Zappa ha trovato finora posto come “bracetto” di destra nella difesa a tre, senza mai saltare una partita perché la società non è riuscita neppure in questo calciomercato a tamponare la falla che tanti problemi crea alla squadra da anni; alcuni giocatori non sembrano adeguati alla serie A, però devono essere mandati in campo per mancanza di alternative; il centrocampo è ancora alla ricerca di un faro (come tutta la squadra, però) e di un assetto definitivo; l’attacco segna col contagocce, e anche meno, con Piccoli dimostratosi finora l’unico “punteros” in grado di recitare un ruolo importante.
In questi giorni di ritiro pre Parma, Davide Nicola dovrà cercare di far quadrare i conti all’interno dell’organico. Non è improbabile che oltre l’ortodosso 3-5-2, che non sembra il modulo ideale per questo gruppo, il mister non stia pensando anche al 3-4-1-2 che storicamente è da ritenersi nel dna del Cagliari degli ultimi vent’anni. Gaetano e Viola, i due giocatori in rosa meglio dotati tecnicamente, sono in effetti trequartisti e non mezze ali. Alle spalle delle punte a ispirare l’azione, è la loro posizione naturale. Chissà se Nicola troverà il modo di giocare con questo modulo senza sguarnire il centrocampo e, in particolare, la fase difensiva. Le prove tecniche di formazione sono presumibilmente in atto nel monastero di Assemini, vedremo cosa ne verrà fuori.
L.O.