Il Cagliari aspetta il Como alla Domus, mister Nicola: “Stiamo costruendo la nostra identità, nessuna distrazione dal mercato”

Tutti abili e arruolati i giocatori del Cagliari convocati per la partita di domani con il Como alla Unipol Domus (ore 18,30), esclusi il lungodegente Zortea e, inaspettatamente, il centrocampista Makoumbou. Per il franco-congolese sarebbe sopraggiunto qualche problema fisico da  appesantimento dei carichi di lavoro. Ma non può sfuggire che il centrocampista è in rampa di lancio per una cessione e che sia stato posto al riparo da ogni rischio di infortunio che comprometterebbe il passaggio ad altra squadra. Coincidenza che in tribuna per la partita con il Cesena sia rimasto nel Sassuolo anche il trequartista Kristian Thorstvedt, indiziato di rientrare in uno scambio con Makoumbou? 

Intanto, a proposito di calcio mercato,  questa mattina, al termine  dell’allenamento pre gara al Crai Center Sport di Assemini, conferenza stampa di mister Davide Nicola. Prima risposta da dare  ai cronisti proprio le difficoltà di preparare le partite con il mercato aperto: «Fortunatamente noi non abbiamo molte situazioni in itinere, alcune sono state risolte, come la partenza di Pardo. Noi abbiamo costruito il 70% della squadra prima di iniziare il ritiro. Se c’è ancora qualcosa da fare, si farà. Ma i ragazzi sono professionisti seri, non si lasciano distrarre dalle voci. Siamo agli sgoccioli, però sicuramente è un mercato molto lungo: si potrebbe snellire, ma sono dinamiche del nostro calcio».

Il Como è stato incontrato in amichevole anche un mese fa a Chatillon e il Cagliari è stato sconfitto per 3-1. Cosa è cambiato da allora? «Stiamo parlando di un mondo fa – ha risposto Nicola -. Incontriamo una squadra che abbiamo già sfidato, difficile definirla una neopromossa per quello che ha dimostrato fin qui anche sul mercato, per ambizioni, potenzialità, identità e sviluppo di gioco. Per come vorrà affrontare il campionato, credo che il Como sia una squadra molto ben orchestrata e affrontarlo sarà ostico per tutti. Il suo allenatore ha idee chiare, ama la costruzione del gioco ma ha anche appreso alcuni elementi del calcio italiano. È una squadra che, nella fase di non possesso, rimane compatta e non ti lascia spazi. Noi dovremo essere abili per capire che da quell’amichevole sono cambiate tante cose, è una partita che aspetto con il piacere di riconfrontarmi per vedere cosa siamo riusciti a portare avanti come progettualità ma soprattutto come identità”.

Le condizioni del Cagliari? «Ci stiamo focalizzando sulla crescita e sull’identità da seguire, ci vogliono di solito 10 partite ufficiali per capire bene in base ai parametri che ti sei dato. Ovviamente questa crescita è sempre funzionale al risultato, ma ora non può esserlo totalmente. Per noi è importante la crescita individuale e di squadra. Sappiamo benissimo che ancora non abbiamo completato il processo di avere un’identità, ma dobbiamo ambire a quello. Noi, come penso tutte le squadre in questo momento, pensiamo ancora un po’ troppo, dobbiamo rendere tutto più fluido e automatico». Di  svelare qualche nome della formazione e quale modulo adottare, non se ne parla proprio. Davide Nicola è in tal senso un catenacciaro: «Mina e Palomino hanno lavorato tutta la settimana con noi, con i giusti carichi di lavoro che sono stati ben assimilati da entrambi. Sono molto importanti per noi e che hanno personalità. Per certi versi hanno caratteristiche che li rendono complementari. Ovviamente, a seconda dell’avversario e dello stato di forma, a volte potranno giocare insieme, altre volte uno solo dei due. Condizione? Li ho visti pronti atleticamente come gli altri, però ovviamente sappiamo tutte le situazioni accessorie tra chi ha lavorato con gli altri o meno».

Sulla partita di domani è categorico: «Roma o Como non cambia. In Serie A non esistono partite semplici: sono troppe le variabili in gioco, molte delle quali dipendono da noi. Le difficoltà sono all’ordine del giorno nella competizione, ma sei tu che devi reagire a modo: io voglio la bramosia di accettare la competizione e desiderarla, perché è l’unico parametro che ti può dare tutti gli aspetti necessari per migliorare. Tutte le partite saranno difficili per il Cagliari, credo che le partite già trascorse abbiano già dato dimostrazione di quanto vogliamo essere competitivi e avere il processo di crescita che vogliamo. I risultati li acquisisci perché sei consapevole di quello che vuoi fare». Quale modulo utilizzerà per contrastare il 4-4-2 del Como, rimane nella testa del mister: «Credo che ogni avversario ci obblighi quasi a variare il nostro modo di stare in campo. Il Como ha  un gioco dinamico, ali che sanno giocare all’interno del campo da trequartisti, terzini che a turno si bloccano per costruire a 3 o a 4. Il Como gioca insieme da più di un anno e ha la sua identità, dobbiamo anche noi passare da un sistema all’altro in modo fluido». E allora, appuntamento a domani davanti a uno stadio ancora una volta al completo per una festa rossoblù.

Luciano Onnis

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