di Luciano Onnis
22 gennaio 2024, ore 19,10: se ne va per sempre il più amato della Sardegna, l’esempio più fulgido di sardità, di onestà, di rettitudine, di coerenza, di valori sportivi e umani. Giggirriva, in quel momento, ha lasciato più soli non solo i figli Nicola e Mauro, le nipoti, la compagna, ma l’intera famiglia dei sardi che tanto lo hanno amato e che non dimenticheranno mai. È entrato di diritto nella storia dell’isola, come pochi altri (o forse nessuno) sono riusciti a fare, diventando per tutti Re Gigi di Sardegna. A continuare a portarlo per sempre nel cuore non sarà però solo la sua gente di Sardegna a osannarlo vita natural durante, ma l’Italia sportiva tutta, e non solo.
Questa sera nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria, dove dodici mesi fa erano state celebrate le esequie del Mito davanti a una folla immensa dentro e fuori la chiesa, Gigi ha riunito nuovamente familiari e persone a lui più vicine per una preghiera di tutti. È stata una cerimonia religiosa come lui avrebbe voluto: sobria, senza parate e sfilate di autorità e viso noti. C’erano i suoi veri amici, quelli di cui lui amava circondarsi. E che amavano lui come persona prima che come campione assoluto di calcio.
C’era regolarmente una folta delegazione del Cagliari Calcio guidata dal presidente Tommaso Giulini, dall’allenatore Davide Nicola e dal capitano Leonardo Pavoletti, i vecchi giocatori dello scudetto rimasto a Cagliari, ma tutti in forma quasi privata per rispetto della rinomata riservatezza del Mito. Poi il sindaco Massimo Zedda. Nell’omelia, padre Arcangelo Brodu, grande amico di Gigi, ha ricordato la sua semplicità, la sua riservatezza, il suo amore per la famiglia, per Cagliari e per Sardegna. Alla fine del rito religioso, sempre in maniera sobria i saluti alla famiglia e appuntamento al prossimo anniversario. Intanto Gigi sarà sempre nei pensieri e nel cuore di tutti.