Ennesima occasione sprecata del Cagliari che pareggia a stento con il Genoa

di Luciano Onnis

Un’altra occasione sprecata. Il Cagliari non riesce ad emergere dalla mediocrità e pareggia, a stento 1-1, una partita che sarebbe stata da vincere per dare vigore a una classifica che è sempre precaria e, alla luce di una squadra incapace di vincere, quanto mai a rischio. Quella di Nicola appare una squadra priva di personalità, senza idee, mancante di attaccanti validi oltre a Piccoli, senza un leader dal centrocampo, e da qualche tempo anche in condizioni fisiche e mentali davvero preoccupanti. Il ritiro di quatto giorni non è servito a niente, se l’obiettivo era quello di rigenerare, non è servito a niente. Anche l’allenatore sembra avere le idee confuse e dalla sua parte sta solo il fatto che il materiale umano di cui dispone è tutt’altro che adeguato a questa categoria. Ogni botte dà il vino che ha. E quello di questo Cagliari, non è un gran che. Il Genoa si è dimostrato superiore in tutto e se solo avesse messo maggiore convinzione, avrebbe potuto portar via l’intera posta dalla Unipol Domus.

Primo tempo molto tattico, con le due squadre attente a non scoprirsi e in cerca dell’imbucata giusta per arrivare a far male alle difese avversarie. Il Genoa ha avuto un maggior possesso palla a centrocampo, dove Deiola e Makombou sono stati speso tagliati fuori dalle triangolazioni strette dei liguri, più dotati tecnicamente e con il solito Badelj a primeggiare. E’ stato però il Cagliari ad arrivare due volte a violare la porta di Leali. La prima con Piccoli, ma il centravanti cagliaritano era partito in fuorigioco sull’invito di Deiola. La seconda volta, però, il gol di Viola, su passaggio smarcante di Piccoli, come sempre molto bravo a farsi spazio nella difesa avversaria, era buono.

Al ritorno in campo, pronti via e il Genoa pareggia. Solita palla persa a centrocampo, Luperto si fa superare nella corsa da Ekuban: cross al centro rasoterra, dove Cornet ha insaccato in corsa, indisturbato fra Zappa e Mina. Tutto da rifare, con il Cagliari visibilmente sotto shock e in balia degli avversari. I giocatori di Vieira hanno capito le difficoltà dei padroni di casa e fatto della tranquillità la loro forza. Sono andati anche vicini al raddoppio, ma sbagliato un gol facile facile. Nicola cerca di correre ai ripari inserendo Gaetano per Viola, entrato in riserva già a metà del primo tempo, e Prati per un lezioso e inconsistente Makoumbou.

Il silenzioso pubblico della curva sud e dei distinti comincia a spazientirsi e arrivano anche bordate di fischi per gli errori dei giocatori del centrocampo e della difesa cagliaritana. Inutile il ricorso da parte di Nicola a Pavoletti e Adopo in sostituzione di Obert e Deiola, a farla da padrone fra le fila cagliaritane è rimasta la confusione e la mancanza di personalità. I rossoblù sardi hanno provato a gettare palle lunghe verso la difesa avversaria, facile preda dei difensori genovesi. Sono stati al contrario gli ospiti a rendersi maggiormente pericolosi in alcune ripartenze. Al triplice fischio finale, delusione fra i padroni di casa e nuova occasione persa in chiave salvezza. La sofferenza andrà avanti fino alla fine.

Nel dopo partita, mister Nicola riesce malcelatamente a nascondere la delusione, ma accetta anche il punto. Lamenta la poca lucidità della squadra in certi frangenti e confida in un miglioramento di condizione da parte dei suoi giocatori già dalle prossime gare. Un discorso che l’allenatore deve fare, ma che sta diventando un po’ troppo ripetitivo. “Risultato giusto, una bellissima prima mezz’ora sotto tutti gli aspetti. Ma non potevamo resistere fino alla fine. Nel secondo tempo siamo partiti gasatissimi, ma ci hanno sorpreso sulla fascia sinistra. Dobbiamo imparare a capire che bisogna arrivare a costruire il gioco per arrivare fino alla porta avversaria. Bisogna rimanere umili e continuare a lavorare. Sono comunque contento per il punto preso“. Contento lui.

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