Il Cagliari non sa più vincere. Ma neanche ci prova con la giusta rabbia. L’Atalanta ha sbloccato il risultato al novantesimo con Muriel e quando il recupero era ormai finito l’arbitro ha fischiato un rigore per fallo su Rugani, ma la gioia – unica ed effimera – è durata poco perché il Var ha svelato che non c’era stato nessun fallo. Il Cagliari nelle ultime tre gare è migliorato, sta tenendo soprattutto in difesa, ma i giocatori sembrano non accorgersi della gravità della situazione. L’Atalanta, forse con la testa ai prossimi incontri con Napoli e Real Madrid, non ha mostrato il suo gioco che viene apprezzato in tutta Europa ma è riuscita a portarsi a casa i tre punti.
Sono emblematici i minuti finali, dove l’assenza della carica dei tifosi è pesantissima. L’Atalanta ha cercato il gol in ogni modo, mentre i giocatori del Cagliari – quando stavano battendo una rimessa laterale nella propria metà campo – si scambiavano gesti per cercare di non affrettare i tempi. All’83esimo Zapata ha preso la traversa e al novantesimo Muriel, entrato da una ventina di minuti al posto di Ilicic, si è divorato Zappa e Walukiewitz insaccando alla destra di Cragno. Una mazzata seguita dall’illusione del rigore assegnato.
Un punto con l’Atalanta sarebbe stato prezioso in altre occasioni, ma ora i rossoblù devono vincere a prescindere dalla portata degli avversari e i giocatori non sembrano giocare con la carica necessaria. Godin sta crescendo di partita in partita e con lui la solidità della difesa, ma in campo manca la grinta necessaria per affrontare gli avversari, soprattutto quella di Nainggolan. Simeone l’ha avuta per la prima pate della gara, poi ha perso mordente. Con la Sardergna Arena piena l’energia dei tifosi veniva trasferita i giocatori mentre ora vince la paura di subire gol rispetto alla voglia di farne. A differenza di quello che ha fatto Muriel. Il Cagliari resta terzultimo, ma ha subito l’occasione giusta per dare una svolta a questa crisi: venerdì giocherà in casa contro la quartultima. La gara con l’Atalanta è andata (male), ma ora i giocatori devono avere solo un pensiero: battere e superare il Torino.
Marcello Zasso