Niente biglietti per i residenti in Sardegna: questa la decisione del prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, in vista della partita Empoli-Cagliari del 6 aprile. Il provvedimento è stato adottato dopo la riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, sulla base delle indicazioni dell’Osservatorio nazionale.
Quindi nessun passo indietro, nonostante le forti polemiche nell’Isola anche a livello politico, con l’accusa di discriminazioni verso i sardi lanciata da Alessandra Todde e la sua richiesta di “rivedere la scelta” della società, e la lettera del presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, che ha scritto al presidente della società toscana, Fabrizio Corsi, non nascondendo l’irritazione per una decisione, spiega, “a dir poco arbitraria”.
E il caso arriva anche in Parlamento. Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia, ha presentato un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Interno e dello Sport, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi, parlando di “divieto ingiustificato e discriminatorio nei confronti dei tifosi sardi, che penalizza non solo i sostenitori del Cagliari ma l’intera comunità isolana”. Domenica si disputerà “una sfida cruciale nella corsa salvezza del campionato di serie A – ricorda l’azzurro -. A pochi giorni dal match, prima è stata bloccata la vendita dei biglietti ai residenti in Sardegna, poi la Prefettura ha confermato il divieto di trasferta per i tifosi rossoblù”. Una misura che, sottolinea Cappellacci, “appare del tutto sproporzionata e immotivata, dal momento che non esistono precedenti di tensioni o rivalità tra le due tifoserie. Ancora più grave è l’esclusione perfino dell’ipotesi intermedia di consentire l’accesso ai possessori della tessera ‘passione Casteddu'”. Un divieto simile, spiega il parlamentare, “per una gara che non rientra tra quelle a rischio, rischia di diventare un pericoloso precedente. Per questo chiedo al governo di intervenire per scongiurare l’applicazione anche per il futuro di un provvedimento ingiusto e lesivo dei diritti dei cittadini sardi”.