Eccolo qui, il Piccoli grande uomo (al momento inteso fisicamente, poi si vedrà), nuovo attaccante del Cagliari che di nome fa Roberto, bergamasco e scuola calcistica Atalanta, proprietaria del suo cartellino. “Ventitré anni, tra i giovani più promettenti del calcio italiano, 46 gare e 12 reti con la maglia delle nazionali under azzurre, alto 190 centimetri, bravo sia di sponda che ad aprire gli spazi per i propri compagni. Punto di riferimento offensivo, innato senso del gol, abbina capacità nel gioco aereo ad una buona tecnica di base, potenza e agilità”: lo dice la società del Cagliari nella sua scheda tecnica di presentazione al momento della firma con la società rossoblù.
Questa mattina a Chatillon, nel ritiro precampionato, la sua prima conferenza stampa. Contento di essere al Cagliari – non poteva di certo dire diversamente -, “una piazza calda che stimola molto, dove spero di far bene”. Paura di sbagliare? «Sono anche qui in prestito, come nei precedenti a Genoa, Verona, Empoli, Spezia e per ultimo a Lecce. Questo non aiuta molto, le società tendono sempre a valorizzare le loro proprietà. Adesso sono qui a Cagliari (prestito con diritto di riscatto per 10-12 milioni), dove cercherò di alzare l’asticella facendomi valere». Nella scelta del Cagliari, la risposta è quella standard di tutti i calciatori che cambiano squadra: «Mi hanno convinto il progetto, il mister, l’ambizione di questa società storica, importante, con tanti tifosi caldi che in casa fanno la differenza, ma che anche fuori ti seguono ovunque». Il ruolo in attacco? «Posso giocare prima punta, ma tranquillamente anche a due, come l’anno scorso a Lecce dove ho fatto sei gol. Mi piace attaccare la velocità, sfidare l’avversario nell’uno contro uno, stare molto dentro l’area. Ho un ottimo tiro sia di destro che di sinistro. Sono abituato alle verticalizzazioni che chiede mister Nicola, mi piace un calcio propositivo». Nel Cagliari se lo è preso sotto le sue ali protettrici capitan Pavoletti, stesso ruolo e sua alternativa in campo. «Lui è un leader, il nostro riferimento negli spogliatoi, in campo e fuori. Mi sta dando tanti consigli, spero di metterli a frutto». La speranza è che Roberto Piccoli non sia anche a Cagliari di passaggio, vorrà dire che ha fatto bene e la società ha deciso di investire su di lui.
L.O.