IL DIARIO DI BORDO. La vela che unisce, la XXI edizione del trofeo Cristian Nicolai

Lo zoologo Alberto Fozzi partecipa alla XXI edizione del trofeo Cristan Nicolai tra Sardegna e Corsica. SardiniaPost segue le due giornate di avvistamento con un suo Diario di bordo. 

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La vela sicuramente ha tanti lati positivi, è uno sport fantastico e oggi serve a ricordare un socio della Lega Navale di Santa Teresa Gallura prematuramente scomparso, ma anche a unire le due isole Sardegna e Corsica. Infatti questa edizione si svolge in due tappe, quella odierna con arrivo a Bonifacio e quella di domani, domenica con arrivo a Santa Teresa. Ovviamente partecipa una agguerrita flotta proveniente dai porti della Corsica ed è bello ritrovarsi tutti in banchina a parlare un dialetto che tutti capiscono. Dopo il briefing di rito ci ritroviamo ad aspettare il segnale di partenza appena fuori del fiordo del porto.

Le condizioni sono ottimali con un vento da nord est intorno ai 25 km/h e poca onda. Arrivano i cinque minuti dei velisti ovvero quelli che vengono scanditi con bandiere e segnali codificati prima di poter attraversare la linea della partenza. In questi minuti si cerca di mettere in pratica la migliore strategia per tagliare l’ideale linea dello start nella posizione migliore rispetto al vento e alla direzione prevista dal campo di regata. Per noi la prima boa è posta vicino all’isola di Lavezzi e la raggiungiamo in poco meno di un’ora. Lavezzi fa parte della riserva naturale delle Bocche di Bonifacio ed è quindi molto vicina alla futura area marina protetta di Capo Testa Punta Falcone che è di prossima istituzione. Delfini e berte si muovono velocemente in questo tratto di mare ed è auspicabile che quanto prima vi siano misure di conservazione comuni tra l’Italia e la Francia.

La navigazione continua in direzione di Capo Pertusato e poi Capo Feno, per Orange Seal 2 sono le rotte percorse decine di volte per la ricerca sui delfini, ma benché scrutiamo ogni onda di pinne nemmeno l’ombra. Solo qualche berta maggiore, un paio di solitari gabbiani reali e vicino a Lavezzi alcuni marangoni dal ciuffo che volano veloci sopra le onde. Dopo aver navigato in questo tratto solo con randa e fiocco decidiamo che è giunto il momento di issare lo spinnaker, la grande e colorata vela di prua che ci porta velocemente verso Capo Feno dove è stata posizionata un’altra boa. In questo caso la manovra prevede di ammainare lo spinnaker e contemporaneamente aprire il fiocco, quindi cerchiamo di coordinarci al meglio dividendoci i compiti, questa volta a bordo oltre a me e a Roberto c’è anche Alessandro. Arriviamo alla boa e proviamo a far tutto in fretta come si vede nei video delle regate, ma nel momento topico saltano fuori loro, i delfini a circa 40 metri da noi. Li avvista Roberto che è al timone, io mi giro e lo spinnaker rimane sospeso ormai sgonfio, il fiocco non si apre, siam tutti a guardare i delfini e a capire se possiamo prendere la macchina fotografica e se si avvicineranno alla prua. Oggi no sembra che sia una femmina di tursiope con il piccolo e non hanno voglia di giocare con la nostra onda di prua o forse hanno valutato che andiamo troppo piano. Riusciamo a recuperare lo spinnaker, aprire il fiocco e riprendere la rotta siamo rimasti un po’ indietro ma a nessuno a bordo interessa la classifica finale. Finalmente tagliamo la linea d’arrivo posta vicino all’ingresso del porto di Bonifacio che era considerato inespugnabile posto all’interno di un fiordo naturale. Osserviamo affascinati le alte mura fortificate ed è la prima volta che entriamo a bordo di Orange Seal 2, giusto il tempo di ormeggiare che inizia a piovere ma per domani è previsto sole e vento di ponente. Vedremo un po’, per il momento ci riposiamo e a domani sera per la seconda giornata del trofeo Nicolai.

Alberto Fozzi

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