Croazia-Italia, Spalletti alla vigilia del match decisivo: “O si fa risultato o si va a casa”

Non è come un dentro o fuori, ma poco ci manca. L’Italia si gioca il futuro a Euro 2024 nella sfida contro l’esperta Croazia Lipsia. Reduci dal ko contro la Spagna, gli Azzurri hanno ancora due risultati utili su tre per il passaggio del turno agli ottavi di finale. Anche una sconfitta, in realtà, potrebbe bastare ad andare avanti ma meglio non correre rischi. Ne è consapevole il ct Luciano Spalletti che nel corso della conferenza stampa della vigilia ha mandato un messaggio chiaro ai suoi: «Il recupero psicologico è presto fatto: se non si fa risultato si va a casa. Bisogna essere realisti e sintetici».

«È da questa sfida qui che si hanno risultati importanti, che si scrive una storia piccola o grande», ha aggiunto il ct azzurro che ha passato gran parte della conferenza stampa a difendere a spada tratta le sue scelte. «Siamo convinti perché abbiamo dei calciatori forti. Quando ho parlato a tutti ho visto la voglia di partecipare e di esserci. La loro disponibilità va a tradursi nell’essere disponibili a giocare certe sfide», ha dichiarato ancora.

La sconfitta contro la Spagna

Inevitabile però tornare anche sulla bruciante sconfitta contro la Spagna. «L’abbiamo analizzata, ne abbiamo parlato, abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle partite precedenti. Ma in Nazionale il livello è sempre altissimo, per cui mi aspetto che quella partita ci abbia insegnato molte cose avendola fatta male e avendo subito un dolore per come è andata a finire», ha dichiarato il ct. «Sono molto soddisfatto di quello che ci siamo detti, è un grande gruppo di cui ci si può fidare», ha aggiunto. Ma la Spagna ormai è il passato, ora il focus del ct e della squadra è sulla Croazia. Brozovic e compagni avranno dalla loro il supporto del pubblico, visto che l’Uefa ha reso noto che a Lipsia su una capienza di 38.000 posti la previsione riguardo gli spettatori è di circa 25.000 tifosi croati e circa 10.000 italiani.

«Domani vedremo se saremo bravi a mettere in pratica quello che vogliamo fare. La Croazia è una squadra più tecnica di noi – ha detto Spalletti – ma ci saranno momenti quando andare piano e altri in cui aumentare la velocità per non lasciare il possesso palla agli avversari». Spalletti è abbottonatissimo sulla formazione, ma qualche indizio lo ha dato. «Dopo una partita così l’idea di cambiare qualcosa c’è, forse ho sbagliato io a non cambiare prima vista la prestazione. Ma mi era sembrata talmente bella che ritenevo un azzardo metterci mano, ora che si è notato qualcosa come la fatica e la ruggine di risultato qualcosa sicuramente si cambierà», ha dichiarato. «In questo calcio bisogna saper fare più di una cosa, cambieremo anche qualche attitudine di squadra per avere più continuità di gioco e resilienza durante la partita. Si cercherà di avere più sostanza, magari meno bellezza ma più sostanza per non metterci in mano alla loro qualità. Poi la partita è chiaro che vogliamo farla a metà campo e non davanti alla nostra area di rigore. Loro sono sempre pericolosi, anche nel tiro da fuori», ha dichiarato ancora il ct.

Sulla possibilità di un avvicendamento in attacco tra Retegui e Scamacca, come sul possibili utilizzo di El Shaarawy, il ha detto: «È possibile tutto, perché li abbiamo portati. Ma chi è in grado di fare l’uno contro uno ha bisogno della squadra che con forza ti permette di giocare nella loro metà campo». Le indiscrezioni fanno pensare ad un cambio per reparto, se non di più.

Il recupero di Dimarco e la difesa dei giocatori

La buona notizia del pomeriggio però è il recupero di Dimarco. «Faremo un ulteriore passaggio domattina per avere conferma con l’analisi anche del dottore. Ma tutto lascia presagire che sia disponibile», ha dichiarato Spalletti che ha poi lasciato intendere come due in predicato di restare in panchina sono Di Lorenzo e Jorginho, al loro posto pronti Darmian e Cristante. «Di Lorenzo è mio figlio, per quanto ci sono stato insieme e per quanto ne apprezzo le sue qualità. Faccio sempre fatica a farne e meno, ma è chiaro che devo analizzare delle cose. Jorginho ha fatto una partita sotto livello, ma dipende sempre da quello che riesce a fare la squadra. Ha delle qualità incredibili. Ci sono però altri che spingono, che hanno freschezza fisica ed energia superiore. Ma noi puntiamo ancora molto su Jorginho», ha concluso Spalletti. In compagnia del ct in conferenza stampa il centrale dell’Inter Bastoni. «La parola paura non mi piace quando si parla di calcio, ci sono cose ben più gravi. Abbiamo visto la partita della Croazia contro la Spagna, per cui grande rispetto per i grandi giocatori che hanno. Penso che la batosta con la Spagna ci ha lasciato tanto, ci ha unito ancora di più perché è facile fare festa quando si vince mentre è quando si perde ce deve uscire il vero valore dell’uomo», ha dichiarato. «Le provocazioni? Ora non è più possibile come 50 anni fa, bisogna abbassare il loro entusiasmo e trovare quel coraggio, intraprendenza e autostima che ci è mancata contro la Spagna», ha concluso.

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