Cragno para anche gli insulti di Cutrone sulla balbuzie

Il video continua a circolare e far discutere sui social. Nelle riprese di Dazn si vedono il portiere del Cagliari Alessio Cragno che si appresta a effettuare un rinvio e l’attaccante dell’Empoli Patrick Cutrone, in panchina dopo la sostituzione, che – si legge dal labiale – commenta così: “Cazzo di balbuziente di merda”. L’Uomo Cragno, 27 anni da Fiesole, da tempo nel giro nella Nazionale, prima titolare nell’Under 21 poi terzo in quella maggiore, non lo ha mai nascosto: è balbuziente, in maniera molto leggera. Ma, anche a mo’ di segnale di incoraggiamento per chi è come lui, si presenta senza problemi in sala stampa e nelle interviste post gara. E anche nel dopo gara ieri ha mostrato tutta la sua tranquillità nella gestione del “caso”. Cutrone ieri pomeriggio ha chiarito l’episodio al telefono con lui. Si sarebbe scusato, insomma. E Cragno ha accettato le scuse, minimizzando, quasi a voler dare una mano al collega investito dalla bufera mediatica scatenata dopo la gara. Ancora oggi Cragno ha fatto sapere tramite club di considerare tutto chiarito.

Cragno, Aresti e Vicario

Al termine della gara il portiere dell’Empoli (ma rossoblù in prestito ) Guglielmo Vicario ha raggiunto i suoi colleghi Alessio Cragno e Simone Aresti per una foto ricordo, rilanciata sui rispettivi social. Non è il primo episodio di offesa personale durante una partita, quest’anno: è di alcune settimane fa il pianto dirotto in campo dell’attaccante del Vicenza Meggiorini, dopo le offese alla madre, morta, da un avversario del Lecce. Anche lì arrivarono le scuse. Ma Cragno, forse grazie anche alla scoperta successiva e alla mancanza di adrenalina da stress agonistico, ha preso i suoi insulti con altro spirito, parando il colpo. Cose da campo che devono rimanere sul campo, questo in buona sostanza il messaggio del portiere. Uno che si comporta così da sempre: anche dopo la pedata in faccia di Ronaldo in un Cagliari-Juventus di una stagione fa, era rimasto in campo. Ferito al volto, ma era voluto restare tra i pali. E nei giorni successivi – nonostante i fermo immagine molto chiari sull’intervento, involontario, di Cr7 – non aveva detto mezza parola. Eppure sarebbe stato facile passare per vittima. Come ieri: cose che succedono – questo il messaggio lanciato da Cragno – nella tensione emotiva di una partita. Tifosi rossoblù tutti con il loro portiere: parole di condanna, per usare un eufemismo, verso le parole di Cutrone. E tanti attestati di stima nei confronti dell’estremo difensore di Fiesole arrivato in Sardegna da ragazzino ai tempi di Zeman.

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