Caprile, il nuovo ‘Sant’Elia’ di Cagliari: il portiere saracinesca già tra i protagonisti rossoblù

di Luciano Onnis

Eccolo qui il nuovo Sant’Elia di Cagliari e del Cagliari. È il novello portiere della squadra rossoblù, presentato questa mattina alla stampa sportiva sarda dopo essere giá salito alla ribalta sabato sera contro il Milan a San Siro, dove è stato un’autentica saracinesca contribuendo in grandissima parte al pareggio strappato dalla squadra sarda ai diavoli milanisti. Di cognome fá Caprile e di nome, appunto, Elia, che a Cagliari non è solo il popoloso quartiere vicino al mare, ma anche il tempio calcistico rossoblú che ha fatto il suo corso ed è prossimo alla demolizione per lasciare spazio al nuovo stadio.

Questa mattina, al termine dell’’allenamento al Crai Sport Center di Assemini, Caprile si è sottoposto al rito di presentazione ufficiale e alle domande dei giornalisti, assetati di farsi gli affari suoi e raccontarne la vita, calcistica e non. Alla domanda iniziale di quanto abbia impiegato a dire “sì” al Cagliari, Elia Caprile, baffi e pizzetto fatti crescere per essere più autorevole rispetto ai suoi 23 anni e incutere rispetto agli avversari, non ha avuto esitazione:
“A dire sì al Cagliari ho impiegato un attimo perché sapevo che poteva essere l’occasione giusta per me per rimettermi in gioco, per dimostrare che posso giocare titolare in Serie A”. Difficile rompere il ghiaccio a San Siro con la prima parata e poi risultare il migliore in campo? ”Sono molto contento di quello che ho fatto personalmente, ma in primis di quello che abbiamo fatto come squadra perché uscire con un punto da San Siro non è mai semplice. Dobbiamo continuare così. Adesso domenica arriva un’altra grande partita e dobbiamo affrontarla nel migliore dei modi”.

Come è stato l’impatto con lo spogliatoio al tuo arrivo e cosa vi siete detti con Pavoletti che l’altro anno a Bari di ha fatto lo scherzo di farti gol al 94’ e di dare la serie A al Cagliari mentre voi del Bari vi sentivate ormai la promozione in tasca? “Sicuramente il primo impatto con lo spogliatoio è stato buono, è ovvio tutti sanno un po’ la mia storia di Bari-Cagliari, però non ho parlato molto di questa cosa con Leo, anche perché è una cosa che comunque mi fa sempre un po’ male, questo credo che sia ovvio. Lui è stato molto rispettoso di me e quindi non abbiamo parlato tanto di questo fatto qua. Adesso sono molto contento di essere a Cagliari e di dare il 100% di me stesso per la squadra”. Come è nata la trattativa che ha portato a Cagliari? “Volevo giocare di più e ho parlato con il Napoli e la società mi ha dato il suo benestare a cercare una soluzione. Il Cagliari si è detto interessato e da lì abbiamo cominciato a parlare. Poi il Cagliari è stato bravo a trovare l’accordo con il Napoli”. A Cagliari lo ha voluto l’allenatore Nicola che ben lo conosce per essere stato con lui a Empoli lo scorso campionato. Una garanzia, quindi. “Sicuramente il fatto di conoscere il mister mi dà qualche vantaggio. Si è speso per avermi qua. Io sono molto contento di tornare a lavorare con lui, dopo che l’anno scorso mi ha dato tanta fiducia. Quindi spero quest’anno di ripagarlo della sua scelta”.

Obiettivi per questo campionato? “Sicuramente la salvezza. Siamo andati bene col Milan e adesso abbiamo una partita fondamentale domenica con Lecce”. In Serie B Caprile è stato con il Bari il miglior portiere. L’anno scorso a Empoli tra i migliori della serie A. Quest’anno a Cagliari, quale sará il suo reale obiettivo personale al di là della salvezza della squadra? “È come sempre fatto quello di migliorarmi, migliorarmi in tutti gli aspetti del gioco, venire al campo tutti i giorni per cercare di essere migliore del giorno primo. Poi a fine anno tirerò le somme. L’obiettivo mio è sicuramente la salvezza col Cagliari, poi tutto quello che viene a me personalmente, arriva in secondo piano”. Automatico ritornare con le domande alla partita di San Siro e riparlare del suo show. “Forse ci ho messo un po’ a carburare, ma quando è molto tempo che non giochi titolare perdi l’occhio su certi palloni che arrivano dalle tue parti. Però ho recuperato nel tempo giusto. Cerco sempre di essere un valore aggiunto per la squadra, sia che debba uscire o prendermi qualche responsabilitá in più. Sono un portiere e so che devo essere un riferimento per i miei compagni. Mi prendo volentieri le mie responsabilitá”.

A Cagliari per il momento è solo, sta cercando casa per far venire in Sardegna la fidanzata e il cane. Intanto di lui si prende cura Gaetano che gli sta facendo conoscere la cittá e i ristoranti. Appuntamento ai tifosi per domenica alle 15 alla Domus. Ricorda benissimo le sue partite a Cagliari. “Giocare qui da avversario non è mai semplice perché è uno stadio compatto e sempre pieno. E quando la partita si mette bene per il Cagliari, diventa un casino giocare qui. Quindi domenica mi aspetto altrettanto”. Adesso Elia Caprile dice di essere felice. “A Napoli ero un po’ infelice perché non giocavo, anche se la cittá e la gente sono meravigliosi. Con il mio arrivo a Cagliari e la prestazione di domenica a San Siro, è tornata a essere felice anche la mia fidanzata, così pure i miei genitori”. L’allenamento di questa mattina al Crai Center è stato disputato a porte aperte per ospitare circa duecento studenti delle scuole inferiori. Il contatto con i giovanissimi è stato molto apprezzato dal portiere rossoblù. “Tutti i bambini giocano a calcio e molti sognano di arrivare in serie A. Io sono stato fortunato e ci sono riuscito grazie all’impegno e al lavoro quotidiani. La sento come una responsabilità verso questi bambini che stanno iniziando. Devono pensare al calcio , ma non a soldi, fama, successo. Io faccio così. Giocare mi rende felice e questo giá mi basta”. Poi se arrivano ovviamente un po’ di soldini, Elia Caprile non si tirerá certamente indietro. Ma i presupposti sono i migliori possibile, e questo gli rende onore.

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