Il sogno del miglior Cagliari della stagione si infrange a tre minuti dalla fine, il Napoli strappa l’1-1 grazie a uno dei miracoli accreditabili a San Gennaro. Peccato, un vero peccato perché la squadra di Mazzarri meritava la vittoria come non mai. Bravi, bravi tutti, a partire da mister Mazzarri, che sarà anche non proprio simpatico a tutti, ma che il suo lavoro lo fa bene ed è riuscito a dare un cuore e un’anima alla squadra.
Rimane il rimpianto per il disastroso girone d’andata, diversamente forse la storia di oggi sarebbe tutta diversa da scrivere. Con una difesa come quella odierna e un centrocampo che comincia a far quadrare il cerchio nonostante qualche qualche lacuna strutturale, non saremmo alla canna del gas di una classifica sempre allarmante. Però è tornata la fiducia, adesso il Cagliari c’è e se la giocherà tutta fino in fondo.
Il primo tempo scorre senza grandi sussulti, fino al 18esimo quando Joao Pedro incrocia benissimo un passaggio in profondità, tira prontamente ma il pallone finisce di un soffio sulla sinistra di Ospina. È segnale che il Cagliari c’è. Al 30esimo Joao Pedro si ripete di testa, ma l’incornata è debole e non impensierisce il portiere partenopeo. Al 34 si fa vivo anche il Napoli, Cragno alza sulla traversa sul tiro centrale da fuori area di Zelinski.
In fatto di occasioni la prima frazione di gioco si conclude qui, i circa 15 minuti restanti non faranno scorrere brividi per entrambe le squadre. Il Cagliari esce comunque fra gli applausi, davanti a un Napoli di spessore tecnico sicuramente superiore, non ha battuto ciglio e fatto il suo gioco. Peccato che l’attacco troppo leggerino sia andato a cozzare contro il muro e la stazza di Koulibaly, che ha montato una guardia spietata a Joao Pedro prima punta che gravitava dalle sue parti. Non sarebbe stato male vedere il centrale partenopeo fare a spallate con Pavoletti, lasciando libero il capitano rossoblu di muoversi maggiormente su tutto il fronte d’attacco.
Si riprende nel secondo tempo con una occasionissima per il Cagliari, ma 51esimo il rigore in movimento per il Cagliari sui piedi maldestri di Deiola. Piedi diversi quelli di Gaston Pereiro che al 59esimo con un colpo da biliardo infilza Ospina. Potrebbero esserci il bis, meritatissimo, poco dopo se Baselli non avesse gettato in curva sud il pallone del 2 a 0. Al 67esimo il Napoli ne cambia tre, ma è il Cagliari che continua a legittimare il vantaggio con altre nitide occasioni da rete, soprattutto con Grassi che spara fuori a porta sguarnita.
La girandola dei cambi fa saltare gli equilibri del Cagliari, ma la squadra sopperisce con il cuore accanendosi su ogni pallone. La fine della partita e l’avverarsi del sogno si avvicinano, ma all’87esimo il nuovo entrato Osimhen salta più alto di Altare e batte di testa Cragno. Non succede più nulla fino al 94esimo, il Cagliari ormai non può che accontentarsi del pareggio, anche perché il Napoli cerca la vittoria insperata andando però a cozzare contro la agguerritissima retroguardia rossoblu. Alla fine un punto ciascuno, ma il miglior Cagliari dell’anno meritava di più, molto di più. Di questo passo i rossoblu, adesso squadra vera, rimarranno fra i vivi della Serie A.
L.On
CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Goldaniga, Lovato, Altare; Bellanova, Grassi (76 Marin) ,Baselli (83 Zappa), Deiola, Dalbert (96 Lykogiannis); Pereiro (84 Pavoletti) ; Joao Pedro. (All:Mazzarri)
NAPOLI (4-3-3): Ospina, Rrahamani, Koulibaly, Juan Jesus (68 Fabian Ruiz), Di Lorenzo (28 Malcuit, 84 Zanioli); Demme (68 Ounas), Zielinski, Mario Rui; Mertens, Elmas, Petagna (68 Osimhen) . (All:Spalletti)
Arbitro: Sozza
Reti: 58 Pereiro; 87 Osimhen