Il Parma saluta i sogni europei al Sant’Elia contro un Cagliari cinico e preciso che vince 1-0 grazie ad un rigore messo a segno da Mauricio Pinilla. Pulga infila così il settimo punto in tre partite, dando un senso agrodolce ad una stagione fin qui difficile. È stata la gara che ha riconsegnato la classe di Marco Sau e la concretezza di Daniele Conti in cabina di regia. Da notare l’esordio in serie A del giovanissimo Antonio Loi, classe ’97.
È un palo ad accendere subito la gara, lo coglie Eriksson in contropiede dopo cinque minuti lasciando di stucco gli emiliani. La reazione arriva nel momento in cui i tifosi del Cagliari prendono ad incitare la squadra dopo dieci minuti di silenzio: prima Cassano, poi Biabiany si trovano respinta da Astori la conclusione a rete. Non succede molto in questo primo primo tempo finché Dessena non viene smanacciato da Lucarelli in area: l’arbitro non ha dubbi a fischiare il rigore che Pinilla trasforma. Cassano non ci sta e prova a reagire, ma i suoi tiri non scompongono Silvestri. Il Cagliari tiene bene il campo e difende il vantaggio fino alla conclusione del tempo.
Subito mischia in area rossoblù al rientro in campo. Il Cagliari rischia un po’ ma riesce ad uscire dal pericolo. Poco dopo Silvestri salva su Acquah lanciato a rete. Al ’52 contatto in area tra Rossettini e Felipe: il difensore del Parma nel rialzarsi butta giù con una manata quello del Cagliari e l’arbitro estrae il rosso diretto. Seppur in 10, gli uomini di Donadoni giocano meglio, i rossoblù si affidano ai solisti, soprattutto Marco Sau che costringe Mirante al miracolo in angolo al ’61. Conti e compagni amministrano molto bene la palla per larghi tratti, rinunciano ad offendere prontamente ma non riescono neanche a sfruttare le occasioni che Sau crea per le punte. Amauri potrebbe pareggiare poco dopo ma è lesto Silvestri a deviare in angolo. Nel finale il Parma ci crede con l’italo-brasiliano che giganteggia in mezzo all’area ma in modo molto impreciso. L’ultimo brivido è di Acquah che sibila la traversa con un gran destro che Silvestri spizzica fuori.
Simone Spada