Cagliari sempre più giù, altra sconfitta. Rischio B, Di Francesco verso l’esonero

Il Cagliari sprofonda e perde anche con il Torino. Gli attaccanti non pungono, Nainggolan dura solo un tempo. Un punto in dieci partite, un gol in sei: sono i numeri che raccontano perché i rossoblù rischiano davvero la B. E adesso sono ore decisive per Di Francesco: a Giulini la decisione se far valere fiducia e rinnovo ma sembra che per il tecnico siano ore contate. Allenatore e giocatori non parlano: è stato deciso il silenzio stampa. Un segnale ulteriore del clima all’interno delc club rossoblù. E si moltiplicano le voci sul possibile arrivo di Leonardo Semplici sulla panchina cagliaritana.

La partita alla Sardegna Arena tra due squadre che non possono perdere. In campo la mancanza di tranquillità quasi si respira. Parte più deciso il Torino, ma almeno nel primo tempo è il Cagliari a conquistare campo e pericolosità. A trascinarlo è Nainggolan. Davanti c’è qualche buono spunto ma non c’è una vera e propria parata di Sirigu. Magari è Bremer a immolarsi sui tiri di Joao Pedro e Nandez. E comunque il muro granata regge. Anche se c’è un problema: la squadra di Nicola non riesce inizialmente a ripartire. Simeone e Joao Pedro ci provano ancora nel primo quarto d’ora della ripresa: tiro alto per l’argentino e colpo di testa deviato in angolo per il brasiliano. Il problema del Cagliari è che Nainggolan non ha più la benzina del primo tempo. E il Torino riesce a uscire dal suo guscio e a farsi anche pericoloso con Zaza. Ed è bravo comunque a tenere la palla dalla sua metà campo. E alla fine è un atteggiamento che viene premiato: angolo di Mandragora e Bremer, bravissimo in difesa, si trasforma in bomber volando più in alto di Godin e infilando di testa all’angolino. Il Cagliari non c’è più e il Torino si permette il lusso di sbagliare due volte il gol del 2 a 0 con Belotti e Rincon fermati tutti e due da Cragno. Per il Cagliari solo l’emozione di un possibile check al Var. Nulla di più.

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