Povero Ranieri, ma chi te lo fatto fare. Hai voglia di essere un grande allenatore (lo dicono i suoi trascorsi) e di metterci tutto te stesso, se poi ti ritrovi a dover fare le nozze con i fichi secchi messi assieme da una società che sembra non azzeccarne una.
Il Cagliari interrompe la sua breve serie positiva (tre vittorie e un pareggio, compresa quella ottenuta dal provvisorio Pisacane) e torna a casa dalla trasferta di Modena con uno 0 a 2 che la dice tutta (ma è una conferma) sulla povertà di un organico messo su, nel tempo, in maniera scriteriata e incompetente.
Non inganni il fatto che i rossoblù abbiano giocato metà partita in inferiorità numerica per il doppio giallo e conseguente rosso a un irriconoscibile Marko Rog. Anche in parità, i giocatori cagliaritani avevano lasciato alquanto a desiderare, tanto da non indirizzare un solo pallone verso la porta avversaria, così come nel secondo tempo disputato in dieci. Il modesto Modena, che navigava fino ad adesso nei bassifondi della classifica, è stato superiore ai più blasonati avversari, rivelatisi contrariamente inferiori sotto tutti gli aspetti.
Ranieri non ha potuto farci niente, ha solo provato a pescare un jolly per sopperire all’inferiorità numerica, reinventandosi uno schieramento a quattro in difesa, tre in mezzo al campo e due attaccanti. Tutto inutile. Già penalizzato dalle solite assenze dei lungodegenti, a cui si è aggiunto l’ennesimo infortunato Nandez, il mister è dovuto ricorrere disperatamente ai carneadi Lella, Millico, Delpupo e al nuovo arrivato Prelec. Peggio che andar di notte, si sono viste giocate indecorose a livello professionistico, roba da mettersi le mani fra i capelli.
Ranieri forse avrebbe voluto farlo, ma da vero comandante della barca si è trattenuto. Perlomeno in pubblico. Il tecnico rossoblù sta toccando con mano il materiale umano di cui dispone: dovrà fare i miracoli con questo in attesa di tempi migliori e di una riprogrammazione totale per il prossimo campionato. Nel momento in cui è stato chiamato, il presidente Giulini gli ha chiesto un miracolo. Ma anche di cominciare a disegnare la squadra per l’anno prossimo, quello sì da disputare in posizioni di vertice per il ritorno in serie A.
Per questo campionato non sembrano esistere grandi possibilità. Questo Cagliari è, inutile illudersi, una squadra che non può competere per le prime posizioni e forse neppure disputare i playoff della speranza. Con il rammarico dell’incolpevole Ranieri, sedotto e subito abbandonato da una società che, supponiamo, gli aveva garantito l’acquisto a gennaio di tre pedine fondamentali e che invece lo ha paccato in maniera totale.
Senza soldi da spendere e con nessuno da vendere perché nessuno vuole i giocatori del Cagliari, non c’è da stare allegri. Del resto come ieri, come oggi, e forse anche domani. Con questa sconfitta a Modena, anche l’entusiasmo che si era ricreato fra i tifosi con l’arrivo di Ranieri (su di lui il presidente Giulini ha investito il poco denaro in cassa e le speranze), potrebbe affievolirsi. Il campionato rischia di diventare una sofferenza e proseguire nell’indifferenza generale. L’augurio dei tifosi è ovviamente che questo non succeda, ma il Cagliari visto a Modena fa temere. Nonostante Ranieri.
Luciano Onnis
Modena (3-4-2-1): Gagno; Ponsi, Pergreffi, Cittadini; Oukhadda, Gerli, Magnino, Giovannini (Tremola 62), Poli (Ionita 70); Falcinelli (Strizzolo 77); Diaw (bonfante 77). (All: Tesser)
Cagliari (3-5-2): Radunovic; Altare, Dossena, Capradossi (47 Lella); Zappa, Rog, Makoumbou, Kourfalidis, Azzi (75 Delpupo); Luvumbo (47 Prelec), Lapadula (74 Millico). (All: Ranieri)
Arbitro: Perenzoni
Reti: Diaw 25 (r); Bonfanti 83.