Cagliari raggiunto dalla Lazio nel finale. Reti di Joao Pedro e Keita: finisce 2-2

Un gran bel Cagliari, finalmente. Poco c’è mancato che sbancasse l’Olimpico, mostrando carattere, personalità e voglia di svoltare pagina. Un Cagliari compatto, disposto al sacrificio e al mutuo soccorso fra gli uomini in campo. Non è ancora tempo di lasciarsi andare a voli pindarici, c’è però il segnale che qualcosa è cambiato. Indubbiamente bravo il nuovo allenatore Mazzarri a caricare la squadra, a farla diventare appunto “squadra” in pochi giorni di conoscenza e allenamenti. Bravo anche a capire fin da subito che il 3-5-2 non è nelle corde dei rossoblù. Almeno al momento. Il tecnico fiorentino, mettendo da parte il suo principale credo calcistico che è la difesa a tre, ha schierato la squadra con un pragmatico 4-4-2 che ha ricompattato la difesa, stringendo gli spazi davanti a Cragno. C’è stata indiscutibilmente maggiore attenzione, anche fra reparti. Il centrocampo non ha fatto mancare il filtro davanti alla retroguardia, sopperendo con il sacrificio alla evidente differenza tecnica fra gli uomini di Sarri (oggi in tribuna perché squalificato) e i ragazzi di Mazzarri.

Si sono creati i presupposti perché la difesa a quattro diventi il modulo di base della compagine rossoblù. Gli uomini a diposizione sembrano indicati più per questa soluzione, piuttosto che per lo schieramento a cinque dove i tre difensori esterni (nessuno dei quali è un fulmine di guerra in fatto di velocità e reattività) hanno sempre sofferto gli attaccanti avversari veloci, spesso presi in mezzo fra loro dai loro inserimenti centrali. Mazzarri l’ha fatto capire fin da subito che, in attesa di tempi migliori, il 4-4-2 o il 4-3-1-2 saranno i moduli di base.

Non ci sarebbe stato da gridare allo scandalo se il Cagliari si fosse portato via dall’Olimpico l’intero bottino. Il sogno è svanito a 7 minuti dal 90esimo, dopo che il solito Joao Pedro e l’ex Keita Balde avevano ribaltato il gol iniziale di Immobile alla fine del primo tempo. I rossoblù hanno subito a lungo la pressione avversaria, ma non sono mai incorsi in gravi rischi. I pericoli li ha invece creati il Cagliari nelle sue ripartenze. Nei 20 minuti iniziali le chiare occasioni da rete le hanno avute i ragazzi di Mazzarri: prima Dalbert e Ceppitelli si sono disturbati nel colpire di testa davanti a Reina, poi Keita e soprattutto Nandez si sono mangiati gol quasi fatti. Tre gol falliti e Immobile, bestia nera del Cagliari (15 gol fatti), ha approfittato dell’unico errore di Carboni nella marcatura e di testa ha trafitto Cragno. I giocatori isolani sono tornati nello spogliatoio sconsolati, ma Mazzarri ha fatto un buon lavoro psicologico nell’intervallo sui suoi ragazzi. Li ha rincuorati, ha corretto qualcosa in campo e li ha rispediti sul rettangolo verde con una carica forse anche maggiore.

Appena 20 secondi di gioco e Joao Pedro, smarcato in area da un assist volante perfetto di Marin, ha insaccato con un pallonetto di testa. Passano 16 minuti e Keita segna il classico gol dell’ex. Cagliari in vantaggio e ancora 30 minuti da giocare. La Lazio va all’arrembaggio, ma la difesa cagliaritana è un bunker, anche perché gli attaccanti laziali, bravi tecnicamente, non si rivelano dei veri fulmini di guerra. Comincia la girandola dei cambi per entrambe le squadre, saltano gli equilibri e l’assalto dei laziali viene premiato all’83esimo con una sassata di Cataldi all’incrocio dei pali. Gli ultimi 8 minuti sono un assedio alla porta di Cragno, ma il risultato rimane inchiodato sul 2-2. Bravo Cagliari, forse si è aperta una pagina nuova. Mercoledì serve una conferma alla Unipol Domus contro l’Empoli.

LAZIO: Reina; Lazzari (Marusic), Luis Felipe, Acerbi, Hysj; Milinkovic Savic, Leiva (Cataldi), Luis Alberto; Pedro (Zaccagni), Immobile, Felipe Anderson (Moro). All.: Martuscello.

CAGLIARI: Cragno; Caceres (Zappa), Ceppitelli, Carboni, Lykogiannis (Bellanova); Nandez, Deiola, Marini, Dalbert (Walukievicz); Joao Pedro (Pereiro), Keita Balde (Pavoletti). All.: Mazzarri

Reti: Immobile al 45’ pt; Joao Pedro al 46’, Keita al 62’ e Cataldi all’83’

L.O.

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